
Non accennano a placarsi i disservizi nella Sanità isolana.
A Carloforte, sull’isola di San Pietro, dove non esiste un ospedale o un punto di primo soccorso, nei fine settimana spesso si registra anche la chiusura della Guardia medica, con il servizio di emergenza assicurato grazie alla disponibilità dei volontari della Croce Azzurra e alla presenza di un infermiere professionale India.
Giancarlo Maurandi, presidente da qualche mese dell’Associazione di volontariato, sottolinea come sia proprio la Croce Azzurra a garantire un’assistenza di base H24, 365 giorni l’anno.
«Si tratta – dice – di un supporto fornito dai nostri volontari, formati con corsi specifici, che prestano il primo intervento in attesa dell’arrivo del personale sanitario, cioè medico o infermiere. È importante sottolineare che la guardia medica non fa parte della struttura dell’emergenza urgenza: la sua funzione è quella di garantire continuità con il medico di base».
«Dal 15 giugno al 30 settembre – prosegue – arriva un infermiere inviato dall’Agenzia regionale emergenza urgenza (Areus), che opera su un’ambulanza India, quindi con personale sanitario. Dopo il 30 settembre, questo supporto viene meno e noi torniamo a fornire solo il soccorso di base, integrandoci con la guardia medica. Purtroppo, quando la guardia medica chiude per carenza di personale – è un problema nazionale, non solo locale – l’unico intervento disponibile è l’ambulanza di base, senza infermiere a bordo».
« Per questo – evidenzia – abbiamo chiesto un intervento costante. Dal 10 ottobre al 31 dicembre, in caso di chiusura della guardia medica, viene inviato un infermiere di supporto: ma non è sufficiente. L’Isola deve avere un soccorso avanzato H24, perché diverse emergenze sono tempo-dipendenti: parlo di ictus, arresti cardiaci, politraumi… e ogni minuto è cruciale».
Carloforte rispetto ad altre isole come La Maddalena non ha un punto di primo soccorso.
«Lì – ricorda Maurandi – c’è un ospedale con punto di primo soccorso e la guardia medica non si interfaccia con il soccorso. L’ambulanza di base porta il paziente al punto di primo soccorso, ma senza infermiere a bordo non si può garantire lo stesso livello di assistenza che serve in emergenza. A breve l’elisoccorso opererà H24 e potrà atterrare anche a Carloforte grazie alla nuova piazzola in costruzione».
Da Carloforte giunge una richiesta ben precisa: un soccorso avanzato costante.
«La sanità – ricorda il Presidente – non può essere gestita in base a bilanci o a fini economici: il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini e residenti, sia a Carloforte che negli altri centri. Senza un infermiere H24, rischiamo di non arrivare in tempo nei casi critici. I volontari fanno il loro meglio, ma il sistema ha bisogno di figure professionali a supporto».
Un ulteriore elemento è rappresentato dai medici di Guardia medica.
«Quelli presenti a Carloforte, forniscono un aiuto prezioso, ma non fanno parte del soccorso avanzato. A Calasetta o Portoscuso, per esempio, non seguono gli interventi dell’ambulanza di base durante la notte. La presenza costante di infermieri qualificati è fondamentale per garantire un’assistenza efficace».
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