Il caso

La Regione presenta emendamenti al decreto energia In Senato l'assessore Cani si schiera contro il decreto 175 e chiede di tutelare il paesaggio con norme ad hoc

L’assessore all’industria Emanuele Cani (foto Regione Sardegna)

La Regione Sardegna interviene con decisione nel dibattito sul decreto-legge 175/2025, dedicato al Piano Transizione 5.0 e allo sviluppo delle energie rinnovabili. L’assessore regionale all’Industria, Emanuele Cani, ha depositato in Senato una memoria illustrativa e un pacchetto di emendamenti elaborati con gli Assessorati dell’Ambiente e dell’Urbanistica, sotto il coordinamento della Presidenza della Regione.

Nel suo intervento davanti all’ottava Commissione permanente, Cani ha evidenziato diversi punti critici del provvedimento governativo. «Desta perplessità l’utilizzo della decretazione d’urgenza e la mancata acquisizione dell’intesa in Conferenza Unificata», ha osservato, definendo la scelta come un atto che rischia di «eludere la procedura» e di risultare poco rispettoso del ruolo delle Regioni, specie in ambiti che intrecciano competenze concorrenti e primarie. Secondo l’assessore, tale metodo costituisce anche una «grave lesione del principio di leale collaborazione», richiamato più volte dalla Corte costituzionale.

La memoria sottolinea inoltre come l’individuazione statale delle aree idonee per gli impianti energetici rappresenti una compressione delle attribuzioni regionali, con possibili ricadute sulla pianificazione territoriale e sulla tutela del paesaggio. Da qui la proposta di una serie di emendamenti che puntano a rafforzare il ruolo delle Regioni, limitare gli impianti alle aree compromesse, proteggere i paesaggi agricoli e i siti UNESCO, regolamentare in modo equilibrato l’agrivoltaico e riconoscere flessibilità ai territori che hanno già raggiunto gli obiettivi di potenza installata.

«L’obiettivo – ha spiegato Cani – è evitare che gli impianti FER incidano in modo irreversibile sul patrimonio culturale e paesaggistico». La Regione valuterà ulteriori integrazioni nel prosieguo dell’esame parlamentare.


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