
Un momento della partita (foto Ansa)
Il Napoli avanza ai quarti di Coppa Italia, ma soltanto dopo una lunghissima serie di calci di rigore che aggiunge tensione a una gara già segnata dall’equilibrio. Servono venti tiri dal dischetto per spezzare la parità fissata sull’1-1 nei tempi regolamentari: a decidere è l’errore di Luvumbo, ipnotizzato da Milinkovic-Savic, mentre Buongiorno firma il penalty che chiude la sfida e consegna agli azzurri la qualificazione.
Una partita nata all’insegna delle seconde linee: Conte e Pisacane scelgono rotazioni profonde in vista dei rispettivi impegni di campionato, con il Napoli atteso dalla Juventus e il Cagliari dalla Roma. Ne risulta un match meno brillante dal punto di vista tecnico, ma acceso da agonismo e ritmo, soprattutto nella ripresa.
Il Napoli passa al 27’ del primo tempo grazie a Lucca, abile a deviare di testa un cross di Vergara. I sardi faticano a creare pericoli nella prima parte di gara, complice un assetto prudente e una manovra poco incisiva. Le dinamiche cambiano dopo l’intervallo: Pisacane inserisce Sebastiano Esposito, Prati e Borrelli e il Cagliari cresce, fino al meritato pareggio al 21’, nato da un rimpallo favorevole e finalizzato proprio da Esposito.
Conte corre ai ripari con Hojlund, Buongiorno, Lang e Neres, aumentando la pressione offensiva. McTominay e Neres sfiorano il nuovo vantaggio ma Caprile risponde da campione. La partita scivola così ai rigori, dove il Napoli mostra più freddezza. Gli azzurri avanzano, mentre il Cagliari esce dal Maradona con una prova dignitosa e carica di segnali positivi.
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