Teatro

«Iliade / Il gioco degli dèi»: mito, ironia e attualità in scena al Teatro Massimo di Cagliari Un viaggio nell’epica omerica filtrato dallo sguardo degli dèi dell’Olimpo

Elena Nico, Alessio Boni e Francesco Meoni (Foto Filippo Manzini)

Un viaggio nell’epica omerica filtrato dallo sguardo degli dèi dell’Olimpo. In Sardegna «Iliade / Il gioco degli dèi», l’ultima creazione del Quadrivio – Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer – che porta in scena una versione originale e sorprendente del poema di Omero. Lo spettacolo è in cartellone fino a domenica al Teatro Massimo di Cagliari e  lunedì 15  dicembre al Teatro Verdi di Sassari, nell’ambito della Stagione 2025-2026 de La Grande Prosa del CeDAC Sardegna.

Prodotto dalla compagnia Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, la Fondazione Teatro della Toscana e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, lo spettacolo vede sul palco un cast di primo piano. Alessio Boni, nei panni di Zeus e Achille, e Antonella Attili, che interpreta Era, guidano un ensemble composto da Haroun Fall, Jun Ichikawa, Liliana Massari, Francesco Meoni, Elena Nico e Marcello Prayer. La regia è firmata da Aldorasi, Boni e Prayer.

Gli dèi come specchio degli uomini

Il testo di Francesco Niccolini, liberamente ispirato all’«Iliade», affronta il mito da un punto di vista inedito: quello degli dèi olimpici, ormai “invecchiati”, consapevoli della fine del loro potere e nostalgici di un’epoca in cui gli esseri umani temevano e rispettavano la loro volontà. In scena si alternano la quiete domestica dell’Olimpo e i campi di battaglia, in un continuo gioco di rimandi fra epica e commedia.

Zeus, stanco e disilluso, ed Era, che tenta di risvegliarne l’antico vigore, osservano i mortali che non si sottomettono più ai capricci divini. Sullo sfondo, il conflitto tra greci e troiani rivive attraverso eroi leggendari come Achille, Ettore, Paride, Elena, Patroclo e Andromaca: figure che diventano, nella visione degli dèi, semplici pedine sulla scacchiera del destino.

Il mito e il nostro tempo

La narrazione percorre gli episodi più celebri della guerra di Troia – dall’ira di Achille alla morte di Ettore – evocando al tempo stesso le dinamiche umane di amori, gelosie, tradimenti, ambizioni e lutti. L’opera mette in dialogo passato e presente: la guerra, vista come un «gioco delle armi» affascinante e distruttivo, resta purtroppo un tema di tragica attualità.

La leggerezza e l’ironia con cui vengono ritratti gli dèi non attenuano la forza del messaggio: anche nella più celebre epopea dell’Occidente risuona la denuncia dell’assurdità della guerra, capace di travolgere popoli, eroi e perfino le divinità che li osservano.

Un grande affresco epico-teatrale

La messa in scena si avvale della scenografia di Massimo Troncanetti, dei costumi di Francesco Esposito, delle musiche di Francesco Forni, del disegno luci di Davide Scognamiglio e delle creature e oggetti di scena realizzati da Alberto Favretto, Marta Montevecchi e Raquel Silva. Un impianto spettacolare che restituisce la monumentalità dell’epica omerica, senza rinunciare al gioco teatrale e al ritmo della contemporaneità.

«Iliade / Il gioco degli dèi» diventa così l’occasione per riscoprire il mondo antico con nuovi occhi: un racconto senza tempo che continua a parlare a un’umanità ancora sospesa fra ragione e destino, fra memoria e mito.


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