
Alice Brundu e Giorgia Sotgia, ospiti a Radio Kalaritana
Cagliari si prepara ad accogliere, a partire da domenica 13 luglio, il XIII Campo estivo internazionale “Segni di speranza”, promosso dalla Caritas diocesana.
Oltre cento giovani provenienti da circa venti Paesi si ritroveranno per una settimana all’insegna del volontariato, del dialogo interculturale e della formazione sociale e spirituale.
L’iniziativa, inserita nel contesto dell’Anno Giubilare, si propone come un viaggio simbolico da “pellegrini di speranza” nei contesti più fragili della società. «Vogliamo lasciare un segno positivo in chi ha più bisogno» spiega Alice Brundu, dell’Area Giovani Caritas e dell’équipe organizzativa del campo, ospite nei giorni scorsi a Radio Kalaritana.
I partecipanti saranno impegnati in circa venti sedi di volontariato dislocate tra Cagliari e hinterland, svolgendo attività che spaziano dall’animazione con minori e anziani all’accoglienza di migranti, fino al supporto nelle mense e nei centri di assistenza. Le azioni coinvolgeranno sia le opere-segno della Caritas sia altre realtà diocesane attive nella carità.
L’esperienza si configura anche come un importante momento di scambio interculturale, con giovani di diversi paesi quali Afghanistan, Gambia, Perù, Bosnia, Colombia, Grecia, Egitto, Repubblica Ceca, Russia, Senegal e altri ancora. «Condividere una settimana con culture e lingue diverse – aggiunge Alice Brundu – è una sfida che favorisce crescita e dialogo».
Il programma prevede inoltre sessioni formative su temi quali accoglienza, solidarietà, volontariato e dipendenze giovanili, in collaborazione con la Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, ASL di Cagliari e Comunità L’Aquilone.
Lunedì l’incontro con il direttore Caritas don Marco Lai e con i referenti dei vari servizi e progetti per i più fragili. Giovedì 17 luglio è previsto un incontro dedicato al Mediterraneo e alla pace, con la partecipazione dell’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi e del giornalista Raimondo Schiavone, seguito da un momento di riflessione spirituale a cura della Pastorale Giovanile Diocesana.
Il campo nasce da una rete di collaborazioni che coinvolge Caritas, Centro Missionario Saveriano, Pastorale Giovanile e vocazionale, Seminario arcivescovile, realtà del Terzo settore e internazionali. Nell’équipe organizzativa anche i giovani impegnati nel Servizio Civile universale e digitale. «È la mia prima esperienza, ma sento già il valore trasformativo di questa settimana – racconta Giorgia Sotgia -. Sarà un’occasione per incontrare, conoscere, imparare e mettersi in gioco».
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