GIOVANI VOLONTARIATO

Campo internazionale Caritas, le testimonianze di alcuni giovani partecipanti A Cagliari fino al 20 luglio 110 giovani da 20 Paesi impegnati a costruire ponti di solidarietà, tra servizio, formazione e dialogo interculturale

Ludovica, Federico, Miriam, Chiara e Alice ospiti a Radio Kalaritana

È un’estate all’insegna del dialogo, del servizio e della condivisione quella che si sta vivendo in questi giorni a Cagliari, dove è in corso il XIII Campo Estivo Internazionale Caritas. Con oltre 110 partecipanti provenienti da 20 Paesi diversi, il Campo si conferma una delle esperienze più significative per i giovani impegnati nel mondo del volontariato e della solidarietà.

Organizzato dalla Caritas diocesana di Cagliari, l’iniziativa porta il titolo “Segni di speranza”, in linea con il cammino verso il Giubileo 2025.

«Siamo super sorpresi dalla bellezza di questo gruppo – racconta Alice Brundu, dell’area giovani della Caritas di Cagliari e parte dell’equipe organizzativa –. Ci anche tanti volontari del Servizio civile, che stanno dando un grande contributo non solo nell’organizzazione, ma anche nel vivere il campo con entusiasmo e spirito di servizio»

A colpire sono le testimonianze dei partecipanti, che descrivono l’esperienza come intensa, profonda e umanamente arricchente. «La difficoltà iniziale era la lingua – racconta Miriam – ma ci siamo accorti che ci si capisce anche con i gesti, con il sorriso. È bellissimo vedere quanto possiamo comunicare anche senza le parole»

«È incredibile come questo campo diventi un luogo di confronto non solo culturale ma anche personale – racconta Chiara, dalla Caritas di Asti –. Qui si incontrano modi diversi di vedere il mondo, di vivere la fede, ma anche semplicemente di organizzarsi e stare insieme».

«Condividere momenti così autentici con persone che non conoscevo mi ha aiutato a uscire dalla mia zona di comfort – racconta Ludovica – e a capire che la diversità è una risorsa e non un ostacolo». «Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, anche solo ascoltando le storie degli altri – dice Federico –. Questo Campo mi sta facendo crescere, come volontario e come persona».

Il Campo è iniziato domenica scorsa con la messa inaugurale presieduta da Mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, che ha invitato i giovani a vivere la compassione come “legge del cuore”. Un messaggio che ha tracciato la rotta per l’intera settimana.

«Abbiamo iniziato con attività sulle aspettative e sui ricordi che vogliamo portare a casa – spiega ancora Alice – . Poi abbiamo alternato momenti di servizio alla comunità nelle ore del mattino e spazi formativi nel pomeriggio e alla sera». Stasera, la riflessione approfondita sul tema delle dipendenze, non solo da sostanze, ma anche da tecnologie e digitale. Domani pomeriggio, l’incontro sul Mediterraneo e il dialogo interreligioso con l’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi e il giornalista Raimondo Schiavone, presidente del Centro italo arabo del Mediterraneo.


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