
Un mezzo della flotta Aeroitalia
A tre settimane dal Natale il Milano-Cagliari è già diventato un volo impossibile, anche per i non residenti. Il 20 e 21 dicembre i biglietti sono esauriti, mentre nei giorni successivi le tariffe schizzano a 239,99 euro con disponibilità ridotta e solo una borsa piccola inclusa. Un caso finito sotto la lente del Codacons, che ha segnalato all’Antitrust, al ministero dei Trasporti e all’Enac l’impennata dei prezzi sulle tratte festive. L’associazione ha preso come riferimento una data neutra, il 13 gennaio: lo stesso biglietto costa allora 39,99 euro, con una maggiorazione natalizia del 500%.
Per aggirare il caro-voli servirebbe partire il 25 dicembre, quando il prezzo scende comunque a 64,99 euro, ancora superiore alla media di gennaio. Le simulazioni effettuate ieri confermano la stangata. «Siamo nella deregulation totale – denuncia Nicola Contini, segretario regionale Ugl Trasporti – e questo non è compatibile con il contesto sardo, dove l’insularità pesa anche sui non residenti. Serve una protezione tariffaria stabile».
Contini sottolinea anche i disagi dei residenti: «Non dovrebbe esistere un solo giorno senza la possibilità di acquistare un biglietto. Sul Linate-Cagliari la Regione e Aeroitalia devono potenziare l’offerta». Dal Codacons la critica è netta: «L’aumento è ingiustificato: il servizio è identico al resto dell’anno. Chiediamo un intervento urgente del Governo».
Secondo l’Ugl, la situazione è aggravata dall’abbandono della continuità territoriale “Ct2”, che collegava la Sardegna con Bologna, Torino, Verona e Napoli, offrendo più alternative. E i rincari non riguardano solo Cagliari: da Linate ad Alghero si toccano i 238 euro, contro i 55 di gennaio, mentre il Roma-Cagliari raddoppia a circa 100 euro. Un fenomeno nazionale, con il record negativo del Milano-Palermo: da 17 a 160 euro, +900%.
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