
Grillo in tribunale a Tempio Pausania (foto Ansa)
«Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa». Con queste parole, pronunciate a porte chiuse nell’aula del tribunale di Tempio Pausania, Ciro Grillo ha rotto il silenzio. Il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle è intervenuto in apertura dell’udienza del processo che lo vede imputato, insieme agli amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese.
Grillo ha voluto rendere dichiarazioni spontanee, poche frasi per ribadire la propria innocenza e quella degli altri imputati: «Ho studiato giurisprudenza proprio per affrontare questo processo. Sono praticante avvocato, credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci», ha detto.
È la prima volta che Ciro Grillo si presenta in aula dall’inizio del procedimento, che si protrae da tre anni. Al contrario di Francesco Corsiglia, che ha già affrontato circa dodici ore di esame dibattimentale.
I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, quando la giovane – allora 17enne – in vacanza in Costa Smeralda, avrebbe subito uno stupro di gruppo nella villa della famiglia Grillo, a Porto Cervo. La ragazza e una sua amica avevano conosciuto i quattro imputati durante una serata tra locali e la discoteca Billionaire, decidendo infine di seguirli. Gli imputati hanno sempre parlato di rapporti consenzienti.
Oggi è attesa la requisitoria del pubblico ministero Gregorio Capasso. Domani parleranno le parti civili e l’avvocata Giulia Bongiorno, che assiste la giovane.
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