Città metropolitana di Cagliari, la mobilità urbana al centro dell’azione politica Francesco Lilliu, delegato alla Mobilità, Trasporti e Politiche dell'Unione Europea, sottolinea la sfida dell'ampliamento territoriale dell'ente

La mobilità è un tema che coinvolge direttamente la vita quotidiana dei cittadini, specialmente nelle aree urbane. Con l’aumento della popolazione e l’incremento delle necessità di spostamento, la città di Cagliari e la sua area vasta si trovano ad affrontare sfide importanti in ambito di trasporti. In un’intervista rilasciata in diretta su Radio Kalaritana, Francesco Lilliu, delegato in materia di Mobilità, Trasporti e Politiche dell’Unione Europea della Città metropolitana di Cagliari, ci ha parlato degli sforzi dell’ente per migliorare la mobilità e ridurre l’impatto ambientale attraverso la sostenibilità e l’innovazione. 

Come si inserisce la Città metropolitana nel panorama della mobilità e quali sono le sfide principali da affrontare? 

Non è semplice occuparsi di temi legati alla mobilità. Sappiamo bene che ci si sposta per tanti motivi: per lavoro, salute o anche per svago. Ma quello che è certo è che in tanti usano mezzi privati. Ci sono difficoltà negli spostamenti con i mezzi pubblici, ma noi crediamo che con una serie di azioni mirate, possa esserci una riduzione del carico di auto che quotidianamente si dirigono verso la città di Cagliari. 

A che punto è la pianificazione della mobilità sostenibile all’interno del territorio? 

La Città Metropolitana non solo crede in questo percorso, ma si è dotata di un vero e proprio piano urbano della mobilità sostenibile. Non è un semplice documento teorico, ma una vera e propria carta operativa che definisce tutta una serie di azioni mirate a rendere il transito più fluido e sostenibile. Questo piano mira a renderla un luogo di connessione, dove le persone possano muoversi senza dover necessariamente usare l’auto veicolo, che sappiamo essere uno dei principali fattori di inquinamento. 

Qual è invece il ruolo esercitato dal trasporto pubblico all’interno di un territorio assai vasto?

Un aspetto fondamentale di questa mobilità sostenibile è il potenziamento del trasporto pubblico, in particolare tramite il Ctm, nostro soggetto partecipato. Si tratta di garantire che tutti i cittadini abbiano accesso alla mobilità, anche a coloro che risiedono nei comuni più periferici. Per questo, il trasporto pubblico deve essere una risorsa accessibile e ben organizzata a favore di tutta la comunità che risiede nel territorio. 

La Città metropolitana di Cagliari ha recentemente ampliato il suo territorio. Come influisce questa espansione sulla pianificazione della mobilità? 

Un aspetto fondamentale che dobbiamo affrontare è proprio l’ampliamento del territorio. A partire dal primo giugno, l’ente è passato dai 17 comuni originari ai 71 attuali, un cambiamento che ha esteso la Città metropolitana ben oltre i confini urbani di Cagliari. La sfida ora è garantire che la mobilità sia efficiente non solo per il centro urbano, ma anche a vantaggio delle aree situate nelle zone interne della Sardegna. 

Come si concilia la mobilità urbana con quella delle zone più periferiche e rurali? 

La questione fondamentale è che tutti i cittadini, indipendentemente dalla zona in cui vivono, devono avere accesso alla mobilità. Non ci sono cittadini di «serie A» o «serie B». Le politiche e le azioni cambiano a seconda che si tratti di un centro urbano congestionato dal traffico o di un’area più periferica, ma l’obiettivo è garantire una rete di collegamenti che sia efficiente ed equa per tutti. 

Quali sono gli obiettivi futuri della Città metropolitana in materia di mobilità? 

Abbiamo due direttrici principali. La prima è quella di sviluppare piani che aiutino i comuni a ridurre il traffico, disincentivando l’uso delle auto private, e potenziando il trasporto pubblico. L’altra è la tutela e la manutenzione della nostra rete di strade provinciali, affinché i cittadini che non risiedono nella cintura urbana di Cagliari possano muoversi liberamente attraverso tutto il territorio.

Maria Luisa Secchi (Articolo apparso sull’ultimo numero di Kalaritana Avvenire del 20 luglio)


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