
(foto https://www.vita.it)
Un percorso di coinvolgimento dei giovani che attraversa l’isola, da Quartu Sant’Elena a Nuoro, toccando Domusnovas, Oristano e Macomer, per costruire dal basso una nuova visione di cittadinanza. È una delle iniziative del progetto promosso dalla Regione Sardegna per diffondere una cultura della partecipazione attiva, dell’inclusione e della sostenibilità, con il coinvolgimento di scuole, associazioni, enti locali e cittadini. I cinque incontri dedicati ai giovani culmineranno con l’incontro del 2 luglio nel capoluogo barbaricino.
«La cittadinanza globale è un tema trasversale che riguarda tutti noi — spiega Luisa Mulas, referente del gruppo interassessoriale regionale sul tema —. Viviamo in un mondo sempre più connesso, ma spesso non ci rendiamo conto delle responsabilità che questo comporta. Lavoriamo con i giovani affinché diventino consapevoli sul fatto che anche le azioni quotidiane possono essere terreno di cambiamento».
Questo progetto si inserisce in un quadro più ampio, che vedrà il 9 luglio a Cagliari la presentazione del nuovo Piano Regionale per l’Educazione alla Cittadinanza Globale. Un documento che sintetizza oltre 80 azioni nate dal territorio, frutto di dieci incontri partecipati a cui hanno preso parte più di 300 persone tra operatori culturali, enti locali, scuole, imprese e associazioni.
«Siamo tra le prime regioni in Italia a realizzare un piano simile — sottolinea Mulas —. Collaboriamo con Marche, Liguria e altre realtà che, unite nel progetto SOGLOBE, credono in un approccio integrato all’educazione. Per noi è fondamentale che ogni azione nasca dal basso, sia condivisa e soprattutto produca effetti concreti nelle comunità».
Il Piano gode del sostegno di numerosi assessorati regionali, tra cui Lavoro, Pubblica Istruzione, Cultura, Ambiente e Presidenza, in un gioco di squadra «coerente con la logica stessa della cittadinanza globale» aggiunge Mulas.
Tra le iniziative già in cantiere ci sono campagne per la comunicazione non violenta, progetti per l’educazione alla pace, il rafforzamento dei mediatori culturali e iniziative di educazione alla cittadinanza digitale, alla valorizzazione dei centri territoriali di educazione ambientale, presenti con 60 strutture sull’isola e veri punti di riferimento per sostenibilità e inclusione.
Un lavoro capillare e dal forte valore etico, che parte da un’idea semplice: ciascuno può essere protagonista del cambiamento, partendo dal proprio quartiere, dalla propria scuola, dalla propria comunità. «Non vogliamo solo parlare di cittadinanza globale, vogliamo viverla» conclude Mulas.
Scopri di più da Kalaritana Media
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.