
La presidente dell’Anci Daniela Falconi durante un incontro in Regione | Foto Anci Sardegna
Con l’approvazione all’unanimità della legge che avvia il percorso verso il comparto unico tra Regione e enti locali, il Consiglio regionale ha compiuto un gesto che in Sardegna viene letto come un segnale di maturità istituzionale e di riconoscimento per chi lavora ogni giorno nei Comuni.
La norma, fortemente voluta da entrambe le parti politiche, punta a superare il divario economico e contrattuale che s para i dipendenti regionali da quelli degli enti locali. Una differenza che nel tempo ha alimentato un lento ma costante esodo di personale comunale verso la Regione, lasciando molti uffici sguarniti. «Rilevo – spiega Daniela Falconi, sindaca di Fonni e presidente di Anci Sardegna – due fatti importanti: il primo è aver finalmente dato attuazione a quanto previsto da una legge del 2006, istituendo il comparto di contrattazione unico. Ora andrà riempito di persone e soprattutto di risorse, ma è un punto da cui non si può più tornare indietro. Il secondo è la restituzione di dignità ai lavoratori che eviterà l’esodo dei dipendenti comunali verso la Regione».
Andrea Pala
Il prosieguo dell’intervista domani, domenica 12 ottobre, sul nostro Kalaritana Avvenire, in edicola insieme al quotidiano Avvenire.
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