I dati

Confesercenti: «L’aumento dell’occupazione non basta se i redditi sono compressi» In una ricerca con Ipsos l'associazione sottolinea gli effetti smorzati delle tredicesime

In arrivo nelle tasche degli italiani 52,5 miliardi di euro di tredicesime, in aumento dell’1,2% rispetto al 2024, destinati a circa 36 milioni di lavoratori e pensionati. È quanto emerge da un sondaggio Ipsos-Confesercenti, che fotografa un Paese diviso tra consumi natalizi e prudenza.

La voce di spesa principale resta il Natale tradizionale: il 50% degli italiani utilizzerà la mensilità aggiuntiva per i regali, quota che sale al 59% nel Mezzogiorno. Seguono viaggi (23%) e altre spese festive (22%). Accanto alle “cicale”, però, crescono le “formiche”: il 31% destinerà la tredicesima al risparmio, mentre il 20% la userà per far fronte a bollette e pagamenti arretrati.

Non mancano le spese obbligate: l’11% pagherà mutui o finanziamenti e il 14% investirà nella salute. Ampio spazio anche alle esigenze familiari e di bilancio, con il 21% destinato alla casa e il 27% che guarda già ai saldi di gennaio. Una minoranza, pari al 9%, pensa a investimenti, mentre il 5% non ha ancora deciso come utilizzare la tredicesima.

«La tredicesima – ha spiegato Confesercenti – tiene insieme due Italie: quella che fa partire le spese di fine anno e quella che prova a mettere ordine nei conti. È un segnale chiaro: l’aumento dell’occupazione, da solo, non basta se i redditi reali restano compressi e il lavoro, dipendente e autonomo, continua a impoverirsi. Per rimettere in moto i consumi in modo stabile bisogna accelerare il recupero potere d’acquisto, riducendo il peso fiscale e sostenendo la contrattazione di qualità».


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