
(fonte foto:https://www.chiesadimilano.it)
Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale, che celebreremo domenica 19 ottobre 2025, si intreccia con il cuore del Giubileo: la speranza. Un tema che il Pontefice traduce in immagini vive e concrete: costruttori di speranza, artigiani di speranza, messaggeri di speranza, portatori di speranza, gente di primavera. Parole che delineano l’identità di ogni battezzato, chiamato a lasciarsi guidare dallo Spirito per riaccendere la speranza in un mondo segnato da ombre oscure.
Gesù stesso è il Missionario della speranza: nel Getsemani e sulla croce, quando tutto sembrava perduto, continuò a confidare nel Padre, diventando modello per chiunque sceglie di affidarsi a Dio. Da allora, ogni discepolo è inviato ad annunciare la stessa speranza: un messaggio che consola, rialza e apre nuovi orizzonti.
Oggi i popoli, i giovani, i bambini hanno un bisogno estremo di speranza. Nel nostro mondo tecnologicamente avanzato molte persone vivono smarrimento, solitudine, assenza di senso. In altri luoghi, guerre, povertà e miseria rendono la vita quotidiana dura e faticosa. È in queste fragilità che la missione diventa urgente: la Chiesa è chiamata a raccogliere il grido dell’umanità – il gemito di ogni creatura – con lo stile di Dio, facendosi prossima, condividendo la vita concreta delle persone, chinandosi sulle ferite dell’umanità come fece Gesù, per versare “l’olio della consolazione e il vino della speranza”, offrendo la vita per gli altri e portando luce anche nelle situazioni più oscure.
di Giampaolo Uras, direttore del Centro missionario diocesano
La versione integrale sul prossimo numero di Kalaritana Avvenire
Scopri di più da Kalaritana Media
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.