
Continuano le interlocuzioni tra gli assessorati alla Sanità e Agricoltura della Regione Sardegna e gli omonimi ministeri del Governo per risolvere la situazione legata alla diffusione della dermatite nodulare contagiosa che ha colpito diversi capi bovini nel nuorese.
Vaccini disponibili
Già durante l’incontro in prefettura a Nuoro avvenuto lo scorso 30 giugno, l’assessore alla Sanità Bartolazzi aveva fatto presente la volontà della Regione di procedere al contrasto della malattia attraverso la vaccinazione e l’abbattimento dei capi coinvolti. Il piano nelle ultime ore è divenuto più chiaro, ma saranno da attendere ulteriori risposte da Roma. In una riunione congiunta con l’assessore all’Agricoltura Satta e le associazioni di categoria, il responsabile della sanità in Sardegna ha sottolineato la disponibilità immediata dei vaccini che arriverebbero dal Sudafrica: «Il Ministero della Salute – ha affermato Bartolazzi – si è prontamente attivato per reperire il preparato che dovrebbe arrivare nell’isola nell’arco dei prossimi 10/15 giorni. Il Piano vaccinale ufficiale è stato inviato poche ore fa al Ministero e prevede una vaccinazione obbligatoria a tappeto, con priorità per le zone interessate dalla presenza di focolai. Il Servizio veterinario della Regione ha già preallertato le sedi territoriali delle Asl e l’intera macchina organizzativa è ormai delineata».
La task force
Per fronteggiare al meglio la situazione sarebbe poi prevista la nascita di una task force a supporto delle attività regionali che si coordinerebbe con il ministero e con l’Unione Europea per gestire eventuali criticità della vaccinazione di massa. Mentre sul fronte dell’abbattimento dei capi e del trasferimeno delle carcasse sarebbe stato trovato l’accordo per due centri di smaltimento, uno nel Lazio e uno in Campania. Sul tavolo resta però anche la necessità di dare risposte dis tampo economico agli allevatori che oltre al virus fronteggiano il blocco della movimentazione dei capi. «Abbiamo avviato un’interlocuzione col Ministero dell’Agricoltura – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Satta – per la messa a disposizione delle risorse in funzione del blocco della movimentazione dei capi. I capi eventualmente abbattuti – ha sottolineato Satta sono in carico al Ministero della Salute con un risarcimento definito dalle tabelle ISMEA. Allo stesso tempo, proporremo una norma nel prossimo assestamento di bilancio per coprire i costi ipotizzati per il comparto zootecnico per 90 giorni di blocco, pari a 5 milioni di euro».
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