Politica

Dermatite bovina, ristori solo a chi vaccina entro il 30 settembre Approvata la delibera da 18 milioni con indennizzi legati alla vaccinazione obbligatoria dei capi

Un allevamento bovino

Ristori agli allevatori colpiti dalla dermatite nodulare bovina, ma solo per chi avrà vaccinato tutti i capi entro il 30 settembre. È questa la condizione stabilita dalla Giunta regionale, che ha approvato le direttive per la concessione degli indennizzi.

La delibera, firmata dagli assessori Gian Franco Satta (Agricoltura) ed Emanuele Cani (Industria), prevede 18,2 milioni di euro complessivi: un milione destinato alle imprese di macellazione e trasformazione delle carni, gestito dall’Industria, e 17,2 milioni riservati alle aziende zootecniche, sotto la regia di Laore. Tra questi, 500mila euro andranno alle aziende sede di focolaio con ordine di abbattimento, 200mila per i capi morti prima dell’abbattimento e 300mila per gli indennizzi legati agli effetti collaterali della vaccinazione, come il calo di produzione del latte.

La quota più consistente, 16,2 milioni, sarà destinata ai danni causati dal blocco della movimentazione dei bovini: per gli animali tra 6 e 20 mesi è previsto un indennizzo di 5,45 euro al giorno, mentre nei soli allevamenti da latte, per i capi tra 2 e 4 mesi, il ristoro sarà di 2 euro al giorno. La finestra coperta va dal 3 luglio al 3 settembre 2025.

Satta ha definito il provvedimento «un segnale concreto» e ha invitato gli allevatori ancora restii a vaccinare a «fidarsi della scienza». La presidente Alessandra Todde ha ribadito l’impegno dell’esecutivo: «Nessun allevatore sarà lasciato solo, ulteriori risorse arriveranno con la nuova legge finanziaria».


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