Sanità

Dermatite nodulare, stop per dieci giorni alla movimentazione dei capi bovini Le scelte di Ministero e assessorato alla Sanità dopo la riunione dell'Unità di crisi

Ministero e assessorato regionale alla Sanità provano a contrastare quella che gli allevatori sardi temono possa diventare una grande problematica per i propri allevamenti bovini, ovvero la dermatite nodulare contagiosa. Nella giornata di ieri, lunedì 23 giugno, l’Unità di crisi convocata in videoconferenza al ministero della Salute a Roma ha confermato il blocco della movimentazione dei bovini per i prossimi 10 giorni, l’istituzione di una zona di protezione nel raggio di 50 km dal focolaio – il primo caso confermato è stato accertato nelle campagne di Orani – e previsto la sorveglianza clinica ed entomologia in tutta la Sardegna.

La decisione

In collegamento dall’isola hanno partecipato l’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi e i vertici di settore delle Asl. Il blocco della movimentazioni dei bestiami è previsto non solo per i capi bovini, ma anche per quelli suini, ovini, caprini ed equini. Durante la conferenza stampa a seguito dell’incontro, riporta Ansa, l’assessore Bartolazzi ha evidenziato come il caso non sarebbe legato a importazione di capi da zone diverse dall’isola e che la dermatite sarebbe comparsa dopo la puntura di una zecca. Al momento la situazione è delicata, con la Regione che potrebbe prepararsi, in base alle prossime evoluzioni, alla vaccinazione: «Se ci saranno altri capi chiaramente infettati – ha affermato Bartolazzi – noi dovremmo partire subito con la campagna vaccinale.  Nel caso in cui venga confermata una rilevanza epidemica della malattia, la vaccinazione è l’unico strumento utile che dovrà essere fatto nel migliore dei modi. La questione è reperire il vaccino perché questo è il primo caso in Italia. Su questo – ha proseguito Bartolazzi – il Ministero si sta operando in maniera diretta», ha concluso Bartolazzi che ha inoltre affermato come l’assessorato abbia proposto una spesa di 1 milione e 600mila euro per l’acquisizione dei vaccini e per altre iniziative che potrebbero aiutare gli allevatori ad affrontare il momento critico. Intanto, restano sul tavolo le richieste delle associazioni di categoria che nelle scorse ore avevano richiesto l’istituzione di una task force nazionale per affrontare la problematica.


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