La decisione

Disastro ambientale, Sarroch si costituisce parte civile contro Sarlux Il sindaco Dessì: scelta per tutelare i cittadini e avere accesso immediato al fascicolo giudiziario

Veduta aerea dello stabilimento di Sarroch

Il Comune di Sarroch sarà parte civile nel procedimento che vede imputati la Sarlux, l’amministratore delegato Settimio Guarrata e il responsabile ambientale Walter Cocco, accusati di disastro ambientale. Lo ha annunciato in Consiglio comunale il sindaco Angelo Dessì, spiegando che la decisione è stata presa dalla Giunta prima ancora che la gip si esprima sulla richiesta di rinvio a giudizio del pm Giangiacomo Pilia, con udienza fissata il 4 dicembre. Una scelta motivata dall’esigenza di garantire da subito la tutela della popolazione e l’accesso agli atti processuali.

Al centro delle accuse della Procura ci sono le emissioni della raffineria tra il 2019 e il 2024: benzene e polveri sottili in quantità oltre i limiti di legge e superiori anche agli standard dell’Oms. Contestato in particolare l’uso delle torce, pensate per emergenze ma in funzione quotidianamente nelle normali operazioni. La richiesta di rinvio a giudizio è stata notificata anche a Regione, ministero dell’Ambiente e associazioni ambientaliste.

Dessì ha ricordato i recenti episodi di malfunzionamenti e fiamme visibili dalle torce, oltre a un forte boato notturno che ha allarmato i cittadini. «Siamo ancora in attesa di una risposta da Sarlux», ha dichiarato, respingendo però l’immagine di Sarroch come «paese catastrofico» e rivendicando l’impegno dell’amministrazione: una centralina comunale affianca i rilievi di Arpas e il confronto con l’azienda è stato intensificato.

Il sindaco ha invitato a diffidare da soluzioni semplicistiche per una realtà complessa, segnata da sessant’anni di convivenza con un polo industriale che porta ricadute economiche ma anche criticità ambientali.


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