PRESENTAZIONE

Dossier Caritas, Baturi: «La carità ha bisogno di gesti» L'Arcivescovo ha partecipato stamattina alla presentazione del volume giunto alla XV edizione. Nel 2025, oltre 5700 le persone aiutate, in rete con le istituzioni e le varie realtà territoriali

Mettere in dialogo le proposte della Chiesa, degli enti locali e degli organismi socio-assistenziali non è solo una necessità ecclesiale, ma anche un contributo concreto alla società civile e alle politiche sociali. Questo è il messaggio emerso dal XV Dossier della Caritas diocesana, presentato questa mattina nei locali della ex Manifattura a Cagliari. Il volume è il frutto di un percorso di coprogettazione che ha coinvolto la Chiesa, la Consulta degli organismi socio-assistenziali, le amministrazioni locali e numerosi soggetti del territorio.

Nel suo intervento, l’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi ha spiegato il significato del titolo dell’iniziativa: “La trasmissione della fede. Evangelizzare nella carità. Mettere Cristo nelle vene dell’umanità” (Papa Leone XIV). La missione della Chiesa, ha sottolineato, non consiste nell’esercitare potere, ma nel portare Cristo dentro le ferite, i desideri e le domande più profonde dell’uomo. “Da questo incontro nasce sempre un mondo nuovo”, ha aggiunto.

«La carità non è un elemento accessorio della fede né uno strumento politico», ha continuato mons. Baturi. «Accogliere i poveri significa accogliere Cristo stesso. Per questo la carità rappresenta una via privilegiata di evangelizzazione, fatta di gesti concreti e quotidiani». Essa – ha spiegato – nasce dall’incontro e dalla relazione: non si tratta solo di servizi, ma di offrire speranza.

L’arcivescovo ha inoltre richiamato il principio di sussidiarietà e il ruolo della politica, chiamata a costruire un’“architettura sociale” capace di valorizzare le differenze e di operare scelte responsabili per il bene comune.

Il direttore della Caritas, don Marco Lai, ha ricordato il senso del Dossier: raccontare l’azione della Chiesa in rete con le altre realtà territoriali, in un’ottica di co-programmazione e co-progettazione, all’interno di una visione di welfare comunitario e generativo e in un cammino condiviso verso il bene comune.

Durante l’incontro sono stati presentati anche i dati del Dossier 2025 su povertà ed esclusione sociale, illustrati da Franco Manca, responsabile del Centro studi della Caritas diocesana. Nel 2025, le persone assistite dalla Caritas di Cagliari sono state 5.730, oltre duecento in più rispetto all’anno precedente, con una sostanziale parità tra uomini e donne.

Il Centro diocesano di assistenza resta il principale punto di riferimento. La maggior parte degli assistiti è di nazionalità italiana o proveniente dall’Unione Europea, ma cresce il numero di apolidi e cittadini extra UE, soprattutto dall’Africa. Si registra anche un aumento della presenza dei giovani tra i 15 e i 34 anni, mentre gli over 65 diminuiscono leggermente.

La maggior parte delle persone vive con familiari o da sola e oltre l’80% dichiara di avere una dimora stabile, anche se cresce il numero di chi non dispone di un punto d’appoggio fisso. Persistono bassi livelli di istruzione e alti tassi di disoccupazione. Le principali cause di disagio continuano a essere reddito insufficiente e mancanza di lavoro. Oltre il 90% delle richieste riguarda beni e servizi essenziali, ma si registra anche un aumento del bisogno di ascolto, segnale di una solitudine sempre più diffusa.


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