Verso il voto

Elezioni provinciali in Sardegna, territori divisi tra unità e scontri Liste comuni solo in parte, tra accordi, divisioni e candidature già ufficiali nelle province sarde

La sede della provincia di Nuoro

A una settimana dalla scadenza per la presentazione delle liste alle elezioni provinciali in Sardegna, esclusi i due enti metropolitani, nei territori si moltiplicano vertici e incontri per definire candidature e assetti. L’idea iniziale di liste unitarie e trasversali, simbolo di compattezza oltre le appartenenze partitiche, si scontra con le logiche del voto ponderato che favorisce i centri più grandi.

La Gallura ha già trovato la sua quadra sul sindaco di Olbia Settimo Nizzi, sul quale converge la maggioranza dei primi cittadini, mentre nel Consiglio provinciale il centrodestra punta a conquistare la maggioranza dei dieci seggi. Anche in Ogliastra si tenta la via dell’unità, ma i sindaci sono ancora in fase di confronto.

Situazione più definita a Oristano, dove si profila una sfida a due: il centrodestra con Paolo Pireddu, sindaco di Villaurbana e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, contro Andrea Abis, primo cittadino di Cabras. A Nuoro, invece, corre l’attuale commissario straordinario e sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini (Pd), ma Fratelli d’Italia spinge sul nome di Riccardo Uda, sindaco di Macomer, che chiede un progetto condiviso dal basso.

Restano più complesse le partite del Sulcis-Iglesiente e del Medio Campidano. Nel primo caso, 19 sindaci su 24 sostengono il primo cittadino di Iglesias Mauro Usai (Pd), ma Carbonia frena e guarda al sindaco Pietro Morittu. Intanto è nata una nuova lista che unisce M5s, Psi, Orizzonte Comune e Sinistra Futura. Nel Medio Campidano, invece, i nomi si moltiplicano – da Federico Sollai (Villacidro) a Giuseppe De Fanti (Guspini) e Beatrice Muscas (Samassi) – mentre appare sempre più lontana la prospettiva di lista unitaria, nonostante i tentativi di mediazione di Alberto Urpi (Sardegna 20Venti).

Un ulteriore nodo resta la rappresentanza femminile. “Paradossale che, nonostante diverse sindache in carica, nessuna donna figuri tra le candidature per la presidenza di una provincia”, ha denunciato Maria Grazia Caligaris, presidente di Socialismo Diritti Riforme. Una fotografia che rischia di segnare queste elezioni come un ritorno a vecchi schemi politici.


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