Economia

Energia e industria, la Cisl lancia l’allarme: «La Sardegna ha bisogno di scelte chiare e vincolanti» Il segretario, Pier Luigi Ledda, chiede attenzione sui due temi centrali per il futuro dell'Isola

Una manifestazione a Portovesme. In alto Pierluigi Ledda

Con l’arrivo dell’autunno, la Sardegna si prepara a una stagione di decisioni cruciali sul fronte dell’energia e del futuro industriale. A sottolinearlo è il segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda, che ha richiamato l’attenzione sull’imminente DPCM energia, destinato a definire il ruolo del gas metano come fonte di transizione.

Ledda ha evidenziato come energia e industria siano due facce della stessa medaglia: senza una politica industriale chiara, la transizione energetica non ha basi solide, mentre senza un sistema energetico sicuro e sostenibile l’industria non può ripartire.

Il segretario ha ricordato che le proroghe alle centrali a carbone di Fiume Santo e Portovesme hanno evitato un vuoto energetico insostenibile, ma non rappresentano soluzioni definitive.

Secondo il numero uno della Cisl, la Sardegna aveva bisogno di una roadmap precisa che definisse i tempi della transizione, il ruolo delle imprese locali e le garanzie occupazionali. Continuare a gestire solo emergenze, senza un disegno complessivo, secondo Ledda, significa rinunciare a costruire il futuro.

Sul fronte industriale, Ledda sottoliena come restino ancora molte incognite: la mancanza di un piano concreto a Portovesme Srl, le incertezze su Sider Alloys, i ritardi sulla Chimica verde a Porto Torres e i nodi non risolti per Eurallumina. La Cisl rimarc che l’Isola non può più vivere di annunci e che occorre sapere chi sia disposto a investire, con quali risorse, in quali tempi e con quali ricadute sul lavoro.

Secondo il Segretario la prossima fase di confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy deve essere decisiva, e non ci si può più limitare a tavoli interlocutori senza esiti, ma  si tratta del momento della verità.

A quel tavolo la Regione non si presenti isolata o divisa, ma con una linea comune insieme a Governo e parti sociali, poiché solo così è possibile affrontare con efficacia i nodi che bloccano il futuro industriale dell’Isola.

Infine, sul piano energetico, la Cisl ha ribadito che il DPCM deve finalmente vedere la luce, dando alla Sardegna un quadro stabile per affrontare la transizione.

Secondo Ledda, il gas naturale rimane una fonte indispensabile di accompagnamento, mentre le rinnovabili devono crescere in modo ordinato, sostenute da reti più forti, accumuli diffusi e una programmazione di lungo periodo.

L l’isola non può rischiare di trovarsi costretta a spegnere le rinnovabili per mancanza di infrastrutture: Ledda ha sottolineato ancora una volta la necessità di un mix equilibrato di fonti capace di garantire prezzi sostenibili, continuità produttiva e sicurezza di approvvigionamento.


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