Lavoro

Eurallumina, terza notte sul silo tra freddo e pioggia: i lavoratori attendono risposte da Roma La richiesta è lo sblocco delle risorse indispensabili a garantire la continuità della fabbrica

Freddo, pioggia e umidità. La terza notte trascorsa a 40 metri d’altezza sul silo 3 dell’Eurallumina è stata la più difficile per i quattro lavoratori che da giorni protestano chiedendo lo sblocco dei fondi necessari alla sopravvivenza dello stabilimento di Portovesme.

Alle difficili condizioni meteo si aggiunge l’ansia per l’assenza di aggiornamenti da Roma, dove oggi è atteso un passaggio cruciale.

La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, incontra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a margine del tavolo sulla vertenza Entrate. In quella sede  spazio al caso Eurallumina, con la richiesta di sblocco delle risorse indispensabili a garantire la continuità della fabbrica, i cui asset – di proprietà della russa Rusal – sono finiti nel perimetro delle sanzioni decise dal Comitato di sicurezza finanziaria.

«Auspichiamo che arrivino davvero rassicurazioni dal Mimit e che il Mef abbia messo a disposizione le somme necessarie al periodo transitorio», dichiarano gli operai asserragliati sul silo. «È fondamentale ottenere la revoca delle sanzioni, che ricordiamo non sono state applicate agli altri stabilimenti europei della Rusal».

Intanto, mentre i quattro proseguono la loro protesta in quota, ai cancelli della fabbrica continua il presidio dei colleghi. Per tutti loro oggi si apre la quarta giornata di attesa, nella speranza che da Roma arrivi finalmente una svolta.


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