
Il dibattimento in aula (foto Ansa)
La Corte d’Assise di Cagliari si pronuncerà il 2 luglio sul caso di Igor Sollai, 43 anni, reo confesso del femminicidio della moglie Francesca Deidda, 42enne scomparsa da San Sperate il 10 maggio 2023. I resti della donna furono ritrovati due mesi dopo, nascosti in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito.
Nel corso dell’udienza odierna, hanno preso la parola gli avvocati di parte civile e la difesa. Le famiglie della vittima, rappresentate da quattro legali, hanno fatto proprie le richieste del pubblico ministero Marco Cocco, che nella scorsa udienza aveva chiesto l’ergastolo con un anno di isolamento diurno. Complessivamente, i familiari chiedono un risarcimento di 1,4 milioni di euro.
L’avvocato Gianfranco Piscitelli, difensore del fratello di Francesca, ha descritto Sollai come «un bugiardo patologico, esperto nel manipolare la realtà». Ha inoltre sottolineato il profondo legame affettivo che univa la vittima al marito: «Francesca viveva per lui».
I difensori dell’imputato, Carlo Demurtas e Laura Pirarba, non hanno contestato l’omicidio, ma hanno cercato di ridimensionare le aggravanti. «Non ci sono prove sufficienti di crudeltà, premeditazione o futili motivi», ha dichiarato Demurtas, sottolineando l’assenza della cosiddetta «minorata difesa».
Ora resta da attendere il verdetto, che arriverà tra poco più di un mese, al termine di uno dei processi di femminicidio più drammatici degli ultimi anni in Sardegna.
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