
La centrale elettrica di Fiume Santo (foto Ansa)
La centrale di Fiume Santo, gestita da Ep Produzione, continua a essere un presidio fondamentale per la sicurezza energetica del nord Sardegna e dell’intera Isola. La Uiltec ribadisce da tempo l’importanza di riconoscerne senza ambiguità il ruolo strategico all’interno della programmazione elettrica regionale, sottolineando come solo una scelta chiara possa garantire un percorso certo verso la riconversione e la transizione energetica.
Secondo il sindacato, il Governo non può restare spettatore. «Serve un intervento politico autorevole e tempestivo affinché Terna assuma una posizione chiara sul futuro di Fiume Santo, riconoscendone il valore strategico anche nella futura configurazione a gas», si legge in una nota. La Uiltec chiede inoltre l’apertura di un confronto diretto tra ministeri competenti, azienda e Regione Sardegna, perché «la transizione energetica deve essere gestita e accompagnata, non subita». Senza una cabina di regia nazionale, avvertono i sindacati, si rischia di compromettere la sicurezza del sistema elettrico dell’isola.
Il futuro della centrale deve salvaguardare i posti di lavoro e valorizzare le professionalità presenti, evitando qualsiasi desertificazione industriale. La Uiltec rivendica la creazione di nuove opportunità e la definizione di un confronto stabile tra Governo, Regione, Ep Produzione e organizzazioni sindacali, per condividere tappe, tecnologie e impegni occupazionali legati al futuro del sito. La partita è cruciale non solo per l’energia, ma anche per l’economia e l’occupazione della Sardegna.
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