La devozione

Fra Nicola, il miracolo che si ripete ogni anno: la Sardegna in preghiera attorno al suo “frate santo” Nel giorno della sua festa liturgica, migliaia di fedeli si sono radunati al convento cappuccino di Cagliari per onorare il beato fra Nicola da Gesturi

Il beato fra Nicola ogni anno compie un miracolo che, tuttavia, non finisce nei documenti della Commissione medica del Dicastero per le Cause dei santi: riunire in preghiera molte centinaia di fedeli di tutta l’isola, numerosi giovani. Non richiamati, come a volte succede, dalla star canora, corollario di certe sagre, e dai festeggiamenti civili, ma da questo umile questuante un “ uomo fatto preghiera”, come si diceva di Francesco d’Assisi, “ anche un uomo fatto dalla preghiera, cioè costruito dalla preghiera. L’intima comunione con Dio aveva fatto sì che lo Spirito Santo formasse in lui l’uomo nuovo, la nuova creatura”, diceva fra Lorenzo Pinna da Sardara, discepolo del fraticello di Gesturi, e amico di fra Nazareno da Pula.

Anche lunedì scorso concelebrazione solenne da “tutto esaurito” nel campo sportivo del convento cappuccino di sant’Ignazio : rappresentanze di parrocchie di altre diocesi, soprattutto “pellegrini” a titolo personale e famiglie, che si sono messe in viaggio da diverse zone dell’isola per non mancare all’appuntamento della ricorrenza liturgica del “dies natalis” di fra Nicola ( 8 giugno 1958), “attrattore di Dio”, come tutti i santi. «Attraverso questi giganti della fede, Dio si rivela come la bellezza della vita. L’uomo – ha detto l’arcivescovo Giuseppe Baturi nell’omelia – tendenzialmente avverte questo fascino e viene attratto da questa bellezza. Noi dobbiamo puntare sulla santità come mezzo per attrarre a Dio, quindi valorizzare la testimonianza dei nostri fratelli, farne conoscere la vita e riconoscere i tanti santi vicini a noi, anche quelli della porta accanto».

Numerosi i giovani, non solamente aderenti alla Gi.Fra ( Gioventù francescana), sempre entusiasti davanti ai grandi progetti di vita. “Quello che trasforma il rapporto con Dio è la sua sequela, camminare sui suoi passi; l’esigenza dell’amore è diventare come l’amato”, ha aggiunto il presule cagliaritano, indicando un metodo di lavoro spirituale: “Non dobbiamo chiedere al santo di fare quello che lui faceva , ma la ragione delle sue scelte”.

Sono trascorsi 67 anni dal giorno della morte di fra Nicola (beatificato il 3 ottobre 1999), ma la Sardegna non l’ha dimenticato e da tutta l’isola arrivano nel convento “Sant’Antonio”, nel colle di Buoncammino, lettere e testimonianze di grazie ottenute grazie alla sua intercessione: « Per la santificazione è necessario un nuovo miracolo – dice fra Ignazio Melis, vice postulatore della causa di santificazione -. Qualche segnalazione in tal senso è arrivata, bisognerà studiarla, approfondirla, verificarla preliminarmente secondo le regole molto severe indicate dalla Chiesa. Soprattutto bisogna pregare ”

Il Beato Nicola nasce a Gesturi il 5 agosto del 1882. Il 3 marzo del 1911 Giovanni Medda ( suo nome anagrafico) bussa al convento di Buon Cammino, a Cagliari. Il 1° novembre del 1914 Nicola emette la prima professione religiosa a Sanluri, dove rimane fino al 12 maggio del 1915, quando viene inviato a Sassari come aiuto cucina. Nel 1924 è trasferito a Cagliari . “ Incominciava cosi la «leggenda» di Fra Nicola da Gesturi questuante, che fu subito per i Cagliaritani «su para santu», il frate santo.

Si scoprì – ha detto fra Tarcisio Mascia, che ha guidato il triduo di predicazione in preparazione alla festa del beato – col ripetersi dei fatti singolari e comunque legati alla preghiera di Fra Nicola, un suo codice di comunicazione: se prometteva esplicitamente le preghiere secondo le richieste dei suoi «clienti», si poteva attendere la desiderata guarigione, se invece Fra Nicola alzando la testa verso il cielo accennava alla vita eterna, si poteva attendere il trapasso – in grazia di Dio – della persona per cui si era chiesto che egli pregasse”. Non si possono ricordare i mille episodi della vita semplice e insieme “celestiale” del questuante di Gesturi. “Basti dire che guarigioni strepitose, o predizioni sulla vita e la morte, del tutto opposte alle attese mediche, produssero anche il risultato di richiamare alla Fede e alla pratica religiosa persone lontane, per esempio massoni militanti. Si noti – aggiunge fra Tarcisio Mascia – che la fama della santità e del potere taumaturgico, largito dal Signore a Fra Nicola, fu universale, tra intellettuali e ignoranti, tra adulti e bambini, tra laici ed ecclesiastici.

Nel suo continuo silenzio, Fra Nicola insegnava: infatti per strada e sui mezzi pubblici di trasporto, continuamente pregava (soprattutto il Santo Rosario) o leggeva pagine spirituali. Insegnava con i fatti che «una sola cosa è necessaria». Talvolta insegnava con brevi parole: dimostrava, con certe sconcertanti corrispondenze tra le sue contate parole (spesso frasi della Sacra Scrittura o della Liturgia) e le condizioni interiori dei suoi interlocutori”.

di Mario Girau

 


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