I dati

Fuga dei laureati sardi, l’isola perde cervelli e futuro Sempre più giovani lasciano la Sardegna: lavoro precario e scarse opportunità li spingono via

Giovani studenti (foto Ansa)

Negli ultimi anni la Sardegna sta assistendo a una crescente emigrazione giovanile qualificata. Sempre più laureati tra i 25 e i 39 anni decidono di lasciare l’isola per costruire un futuro in altre regioni italiane o all’estero. Secondo un recente report del Centro Studi Cna Sardegna, basato su dati Istat e Almalaurea, il saldo migratorio medio tra il 2019 e il 2022 è stato di circa 16 laureati ogni mille abitanti, con la Sardegna all’ottavo posto in Italia per intensità del fenomeno.

L’emigrazione inizia spesso già in età universitaria: il 16,2% degli studenti universitari sardi, nel 2023/24, frequentava atenei fuori regione, in crescita rispetto all’11,4% del 2011/12. Parallelamente, cala il numero di studenti che scelgono di restare negli atenei sardi, mentre la popolazione in età universitaria (19-24 anni) si riduce drasticamente di quasi il 20% in poco più di un decennio.

Uno dei dati più allarmanti riguarda i laureati magistrali del 2019: a cinque anni dal titolo, quasi uno su cinque lavora fuori dalla Sardegna.

«I giovani più qualificati faticano a trovare sbocchi professionali adeguati all’interno del tessuto economico locale», affermano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale di Cna. La soluzione? Rafforzare l’interazione tra università e imprese, attrarre aziende innovative e creare condizioni concrete per il rientro dei talenti emigrati.


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