Musica

«Furioso»: a Palermo debutta l’opera lirica digitale con due robot in scena Un progetto innovativo con musicisti sardi che porta in scena musica, tecnologia e creatività

Il Teatro Santa Cecilia di Palermo; in alto Daniele Ledda, Michele Sanna e Sandro Mungianu

Domenica 25 maggio, alle 18.30, il Teatro Santa Cecilia di Palermo ospita il debutto di Furioso, un’opera lirica digitale ispirata all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.

In scena, accanto ai cantanti e all’orchestra, anche due robot: è il risultato visionario del progetto MUSIC4D, finanziato dal PNRR per promuovere l’internazionalizzazione e l’innovazione nei Conservatori e nelle università di Sicilia, Sardegna e Calabria.

L’opera

Suddivisa in dieci quadri, Furioso è una produzione collettiva che unisce composizione musicale, scenografia virtuale e interazione tra arti e nuove tecnologie.

Il libretto è firmato da Carlo Magni, che ha curato anche il soggetto.

La direzione dell’Orchestra Sinfonica dei Conservatori di Sicilia e Sardegna sarà affidata a sette direttori, tra cui Marco Caredda, Fabio Correnti e lo stesso Magni.

Il contributo sardo

Il Conservatorio «Giovanni Pierluigi da Palestrina» di Cagliari partecipa attivamente alla produzione con i compositori Daniele Ledda, Sandro Mungianu e Michele Sanna, autori del secondo quadro ambientato nell’isola di Alcina, reinterpretata come Carloforte. Sul palco anche i cantanti Joneda Duka e Fabio Brundu, insieme agli studenti Edoardo Salaris (violino), Omar Leone (violoncello), Giacomo Paulis (contrabbasso) e al docente Davide Nava.

Una visione internazionale

Furioso è solo l’inizio. MUSIC4D punta a costruire una rete culturale globale, un «arcipelago» sostenibile in dialogo con Cina, Stati Uniti, America Latina e area dell’Oceano Indiano.

Previsti scambi accademici, attività di ricerca e rappresentazioni internazionali, a partire da una tournée in Cina.

Innovazione e arte si incontrano

Grazie all’integrazione di Realtà Aumentata, Realtà Virtuale ed Extended Reality, l’opera esplora nuove frontiere della multisensorialità.

La regia scenica interattiva è affidata alla messicana Adriana Hernández Flores, nota per il suo Don Giovanni in forma semiscenica, apprezzato recentemente a Roma.


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