
Pubblichiamo una sintesi del Messaggio per la 37ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, che si celebrerà il prossimo 17 gennaio.
Come cristiani ed ebrei siamo radicati nella stessa benedizione. Abramo parte verso una terra sconosciuta, fondato sulla certezza della benedizione di Dio: una relazione di Alleanza che lega tutti i suoi discendenti, ebrei, cristiani e musulmani. Questa benedizione ci ricorda che siamo alleati dello stesso Alleato, e dobbiamo ripartire da questa certezza anche nei momenti di crisi.
In occasione del sessantesimo anniversario di Nostra Aetate, la Chiesa cattolica italiana riafferma il vincolo con il popolo ebraico, chiarisce fraintendimenti e promuove il dialogo locale e nazionale. Gesù Cristo lega i cristiani agli ebrei: siamo “fratelli maggiori” radicati nella stessa radice santa. La riflessione teologica sul rapporto tra cristianesimo ed ebraismo contemporaneo è fondamentale per comprendere la missione di entrambi alla luce dell’unica Promessa.
Ci impegniamo a camminare insieme agli ebrei, studiare le Sacre Scritture con il loro aiuto, mantenere legami di stima e riconoscenza e combattere ogni antisemitismo. In questo senso sono preziose iniziative come le “16 schede per conoscere l’ebraismo” e il testo Decostruire l’antigiudaismo cristiano.
Il dialogo deve fondarsi sulla comune radice santa, rispettando le differenze. La fede in Gesù unisce e diverge: i cristiani riconoscono la missione del popolo ebraico e rispettano il suo sguardo. La collaborazione arricchisce la tradizione dei figli di Abramo e può estendersi, idealmente, anche alla fede musulmana. Difendiamo il diritto degli ebrei a vivere in sicurezza e ci riserviamo uno sguardo critico verso le scelte dei governi, compreso quello israeliano, nella libertà di discernimento.
Rinnoviamo la condanna al terrorismo, come l’attacco del 7 ottobre 2023, e sosteniamo le vittime del conflitto in Gaza. Invitiamo tutti i cattolici a ripudiare antisemitismo e violenza, invocando pace e sicurezza per tutti, come nel salmo 122 e nelle parole di papa Leone XIV e del cardinale Zuppi. La fraternità sta a fondamento del dialogo: le differenze non cancellano la benedizione comune. Auspichiamo incontri e confronti tra cristiani, ebrei e musulmani sul territorio, per testimoniare concretamente la vocazione delle religioni a promuovere dialogo, coesione sociale e pace.
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