
È stata inaugurata lo scorso venerdì a Cagliari la mostra “Una vita da scienziata – I volti del progetto 100 esperte”, portata in città da Giulia Giornaliste Sardegna. L’esposizione sarà visitabile fino al 23 ottobre e ha già registrato un’ampia partecipazione di pubblico, con grande presenza di giovani e studenti.
“Un successo enorme, quasi inaspettato” ha dichiarato Susi Ronchi, coordinatrice regionale di Giulia Giornaliste, che ha raccontato con entusiasmo l’atmosfera dell’inaugurazione: “La sala era gremita, abbiamo dovuto aggiungere sedie: una serata di grande soddisfazione.”
La mostra, che arriva a Cagliari dopo essere stata ospitata in luoghi simbolici come la Valle dei Templi di Agrigento, propone i ritratti di scienziate italiane che si sono distinte nel campo delle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Donne che hanno superato ostacoli e pregiudizi per affermarsi in ambiti ancora spesso dominati da presenze maschili.
Tra gli interventi più apprezzati della serata, quelli di quattro scienziate – alcune dell’Università di Cagliari, una dell’Università di Napoli – tra cui una delle ricercatrici coinvolte nello studio che ha fotografato per la prima volta un buco nero. “Non hanno parlato solo delle loro ricerche, ma delle loro vite: un racconto profondo ed emozionante, che ha colpito tutti – ha aggiunto Ronchi -. Per tutte loro, fare ricerca è come trovare la ricetta della felicità”
Il cuore della mostra è il progetto “100 esperte”, nato per combattere gli stereotipi di genere nei media. Curato da Giulia Giornaliste in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, il progetto raccoglie in un database i profili di esperte nel campo STEM, offrendo una risorsa concreta a giornalisti, redazioni e organizzatori di eventi che vogliano dare voce anche alle donne nelle proprie attività.
“Le donne competenti ci sono, basta cercarle e interpellarle – ha sottolineato Ronchi – Con questa mostra abbiamo voluto fare un dono alla città di Cagliari, non solo portando volti e storie di eccellenza, ma anche offrendo un messaggio forte e positivo alle nuove generazioni”
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