Politica

Il Governo impugna la legge sarda sulla sanità davanti alla Consulta Roma contesta il siluramento dei manager sanitari deciso dalla Giunta Todde e dal Consiglio regionale

Il Consiglio dei Ministri riunito a Palazzo Chigi

Nuovo scontro tra Roma e Cagliari: il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge regionale sarda sul riordino della sanità, approvata a marzo dal Consiglio regionale su proposta della Giunta Todde.

Nel mirino dell’Esecutivo nazionale c’è la norma che prevede la decadenza dei direttori generali delle aziende sanitarie nominati dal precedente governo regionale. Per il Governo Meloni, si tratta di una misura in contrasto con gli articoli 97, 98 e 117 della Costituzione. Secondo quanto si legge nel documento votato oggi, la legge introdurrebbe una forma di spoils system già censurata in passato dalla Corte Costituzionale, poiché comprometterebbe il principio di continuità amministrativa.

A pesare anche l’assenza di motivazioni straordinarie o legate al mancato raggiungimento di obiettivi, condizioni necessarie secondo la normativa nazionale per giustificare un commissariamento.

È la terza legge regionale impugnata dal Governo: nei mesi scorsi erano già finite davanti alla Consulta le norme sarde sulle rinnovabili e sulle aree idonee all’energia verde.

Si attende ora il pronunciamento della Corte, ma il caso alimenta la tensione tra Stato e Regione in una fase delicata di ridefinizione delle competenze.


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