Il dibattito

Il Meic: dignità e cure, non scorciatoie verso la morte L'associazione cattolica interviene sulla legge regionale: centralità alle cure, no al suicidio per abbandono

Il palazzo del Consiglio regionale

Nel pieno del dibattito sulla legge regionale sul fine vita in Sardegna, il Meic, Movimento ecclesiale di impegno culturale, con i gruppi di Cagliari, Nuoro e Oristano, interviene chiedendo una riflessione profonda e rispettosa sulla dignità umana, anche quando si tratta di affrontare temi estremi come il suicidio assistito. Per il Meic, il punto centrale non può essere una «legge dell’ultimo miglio», ma una norma integrata nella più ampia riforma della sanità e dell’assistenza, capace di offrire alternative reali e umane alla sofferenza.

Il documento del movimento sottolinea la necessità di mettere al centro cure palliative efficaci, vicinanza emotiva e spirituale, evitando accanimenti terapeutici e garantendo assistenza adeguata e tempestiva. Il suicidio assistito – pur rispettando la libertà individuale – non deve diventare una scorciatoia imposta dalla carenza di servizi o dalla solitudine delle famiglie.

Il Meic chiede di rivedere la medicina in Sardegna come sistema integrato tra ospedale e territorio, sanitario e sociale, capace di prevenzione e accompagnamento. Invita inoltre a vigilare sull’efficienza del sistema delle cure per i malati terminali e sollecita con forza l’approvazione urgente di una legge nazionale, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale e del progresso del dibattito culturale.


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