Diocesi

Il Natale, tempo che ci conduce alla Speranza: lo stupore per un Dio che si fa bambino Nell’Anno Santo che sta volgendo al termine le festività invitano alla riflessione

Il Tempo di Natale che si apre davanti a noi è uno dei tempi più densi e significativi dell’anno liturgico. Attraverso la celebrazione dell’incarnazione del Signore ci riporta a quello stupore per un Dio che si fa bambino nel grembo della Vergine Madre e viene ad abitare la nostra terra.

Questo tempo non si limita alla celebrazione del solo giorno di Natale, ma si estende in un arco di feste che accompagnano i fedeli a contemplare progressivamente il mistero dell’Incarnazione, cioè il farsi uomo del Figlio di Dio.

Ogni celebrazione illumina un aspetto particolare di questo evento centrale della nostra fede.

Il cuore del tempo natalizio è la Solennità del Natale del Signore, il 25 dicembre. La celebrazione proclama che Dio entra nella storia umana assumendo la fragilità della carne.

Le letture, i testi delle orazioni e i segni che la liturgia ci offre insistono sul paradosso di un Dio che si manifesta nella povertà di una mangiatoia.

Il Natale non è soltanto memoria di un evento passato, ma attualizzazione del dono di Dio che continua a nascere nel presente della Chiesa e della vita dei credenti. Con festa della Santa Famiglia, la liturgia ci ricorda che l’Incarnazione del Figlio Dio avviene in una famiglia umana che vive la nostra stessa quotidianità.

 

Il testo completo della riflessione di monsignor Alberto Pala su Kalaritana Avvenire in edicola domani.


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