
Una visita diagnostica al Policlinico Duilio Casula di Monserrato (foto Ufficio stampa Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari)
Le malattie della tiroide rappresentano una sfida sanitaria sempre più rilevante in Sardegna, dove la loro incidenza risulta superiore alla media nazionale, con una particolare prevalenza tra le donne. A sottolinearlo è il professor Francesco Boi, direttore dell’Unità Operativa di Endocrinologia del Policlinico Duilio Casula di Cagliari.
«In Sardegna – spiega Boi – le tireopatie colpiscono circa il 15% delle donne e il 5% degli uomini. Una tendenza legata sia a fattori genetici che geografici, che rende l’Isola un territorio particolarmente esposto a questo tipo di patologie endocrine».
La tiroide, piccola ma fondamentale ghiandola situata alla base del collo, regola numerose funzioni vitali dell’organismo attraverso la produzione di ormoni. Le sue disfunzioni possono manifestarsi in tutte le fasce d’età, ma sono più frequenti in età adulta. «Le principali patologie tiroidee – chiarisce Boi – comprendono le tireopatie autoimmuni, che alterano la funzionalità della ghiandola, e le patologie proliferative, come il gozzo, i noduli benigni e i tumori maligni».
Tra i disturbi più comuni vi sono l’ipotiroidismo, dovuto a una scarsa produzione di ormoni tiroidei, che può provocare aumento di peso, dolori muscolari, problemi cardiovascolari e complicazioni in gravidanza, e l’ipertiroidismo, caratterizzato invece da una produzione eccessiva di ormoni, con sintomi come ansia, nervosismo, perdita di peso e aritmie.
Uno dei fattori chiave nella prevenzione delle tireopatie è l’apporto corretto di iodio, elemento essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei. La carente assunzione di iodio, ancora diffusa in alcune aree, può compromettere il funzionamento della ghiandola. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’introduzione dello iodio nella dieta attraverso alimenti come pesce, uova, latticini e sale iodato.
Fondamentale, sottolinea l’endocrinologo, è la diagnosi precoce, resa possibile grazie a percorsi specializzati e all’impiego di tecnologie avanzate. «Nel nostro centro – prosegue Boi – adottiamo un approccio multidisciplinare per il trattamento delle malattie tiroidee. Dalla diagnostica di laboratorio agli esami strumentali come l’ecografia tiroidea, fino all’agoaspirato citologico e alle metodiche medico-nucleari, riusciamo a identificare precocemente le anomalie e a intervenire con terapie mirate».
Il Policlinico Duilio Casula si distingue inoltre per l’adozione di terapie farmacologiche e interventistiche innovative, offrendo ai pazienti un’assistenza completa e all’avanguardia.
Un approccio integrato, dunque, che pone la Sardegna all’avanguardia nel trattamento delle patologie tiroidee, rispondendo a una crescente esigenza di salute pubblica e migliorando concretamente la qualità della vita dei pazienti.
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