
L’ospedale Brotzu
Non ce l’ha fatta Michele Fuedda, l’operaio di quarant’anni precipitato da un viadotto all’interno di uno dei cantieri della strada 195, a Capoterra, nella mattinata di ieri, mercoledì 30 luglio. Le condizioni dell’operaio erano subito apparse gravi: nonostante il trasporto immediato con l’elisoccorso all’ospedale Brotzu, Fuedda ha smesso di respirare nel tardo pomeriggio.
Situazione da chiarire
L’uomo era impegnato, per la ditta Cosmo, nella parte del cantiere in cui si lavora al congiungimento di due tratti stradali nella Sulcitana e lavorava al montaggio delle griglie di congiunzione quando poi è precipitato da un’altezza di oltre sei metri. Una caduta di cui ancora sono da chiarire le cause e le dinamiche, ma che ha procurato all’uomo traumi su diverse parti del corpo rivelatesi poi fatali. Sul luogo, oltre ai medici e infermieri, sono intervenuti anche i tecnici dello Spresal, la polizia locale e i Carabinieri. Sarà il sostituto procuratore Giangiacomo Pilia a portare avanti ora le indagini per accertare eventuali responsabilità e il rispetto delle norme di sicurezza.
La posizione
L’incidente ha causato sgomento nelle comunità di Capoterra e Pula, comune quest’ultimo dove Fuedda abitava. Ma ha anche riaperto l’annosa questione della sicurezza sul lavoro, con i sindacati di settore che in una nota congiunta hanno preso immediatamente posizione. «Ancora una volta un lavoratore metalmeccanico, dipendente di un’azienda d’appalto, vittima di una caduta dall’alto mentre si occupava di installare delle reti paramassi – si legge nel comunicato firmato da Marco Mereu (FIOM CGIL), Marco Angioni (FSM CISL) e Alessandro Andreatta (UILM UIL) – Sarà cura delle autorità competenti stabilire i fatti e ricostruire l’accaduto. Come segreterie territoriali diciamo “basta morti di lavoro!!”. Non è accettabile che continui questa strage, che un lavoratore esca di casa per andare al lavoro con il rischio di non tornarci. Richiamiamo ancora una volta le Istituzioni affinché siano potenziati i controlli nei cantieri e nelle zone industriali. Sollecitiamo un impegno forte di tutti gli attori della salute e sicurezza del comparto, al fine di bloccare attività a rischio sino alla loro messa in sicurezza». Un comunicato che termina con l’annuncio di iniziative per denunciare la situazione generale nel comparto. «Nei prossimi giorni – concludono i sindacalisti – valuteremo le iniziative da mettere in campo per tenere alta l’attenzione sul tema della salute e sicurezza, nell’auspicio che tali tragedie possano non accadere più».
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