
Il porto canale di Cagliari | Foto autorità portuale della Sardegna
Il costo dell’insularità in Sardegna è già stato quantificato in 9,4 miliardi di euro, e una parte significativa riguarda il trasporto merci, tra i settori più esposti a inefficienze e discontinuità logistiche.
Se ne è discusso questa mattina durante un convegno a Cagliari che ha riunito istituzioni, imprese del commercio, produttori, trasportatori, associazioni di categoria e rappresentanti del mondo accademico.
L’obiettivo dell’incontro era analizzare gli effetti economici legati all’assenza di una reale continuità logistica e individuare strategie per colmare il divario tra l’Isola e i principali mercati nazionali ed europei.
«Il settore del trasporto merci – ha spiegato Michele Cossa dei Riformatori – è il più costoso, il più esposto a discontinuità e il meno flessibile. Ai costi del trasporto marittimo si aggiunge il costo Ets, che grava direttamente sulle isole. Questa spesa ricade sugli operatori e, a un certo punto, finirà per incidere anche sui consumatori, ad esempio sul prezzo dei prodotti freschi e deperibili».
Secondo Cossa, servono strategie mirate di logistica e infrastrutture, coordinate soprattutto dalla Regione, per affrontare le criticità dell’insularità.
«Occorre portare con forza il tema al governo centrale e, insieme, all’Europa», ha concluso, sottolineando l’urgenza di interventi strutturali e pianificati per garantire maggiore efficienza e sostenibilità al sistema dei trasporti isolano.
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