Politica

Intesa Stato-Regione: alla Sardegna 1.4 miliardi in quattro anni La vertenza era aperta dal 2010. Nell'accordo anche maglie più larghe per le assunzioni

L’assessore Giuseppe Meloni – Foto Regione Sardegna

L’intesa attesa è arrivata. Nel pomeriggio di ieri, martedì 9 dicembre, è stato annunciato l’accordo sulla vertenza entrate tra Regione e Stato centrale. Si conclude così un percorso iniziato, politico, economico e giuridico, che aveva iniziato a muoversi nell’ormai lontano 2010.

Un miliardo e 390 milioni euro in quattro anni. Questi i fondi che lo Stato farà tornare nell’isola nel prossimo quadriennio, chiudendo così il tema delle pendenze relative agli anni dal 2010 al 2024, ma anche includendo una transazione per il 2025 e il 2026. L’incontro tra il ministro dell’Economia Giorgetti, la presidente della Regione Todde e l’assessore al Bilancio Meloni ha portato, insomma, ai frutti attesi. Inizierà ora un percorso dettagliato che sancirà l’apertura di due tavoli tecnici: il primo per definire in modo puntuale i criteri per individuare le voci da inserire nel capitolo 1200 dello Stato, in modo da evitare futuri contenziosi dopo il 2027; il secondo, dedicato all’insularità, per definire le voci compensative del gap strutturale della Sardegna, con un contributo aggiuntivo di 100 milioni di euro per il biennio 2026-2027, a copertura degli extracosti correnti. Più precisamente, la Regione riceverà 850 milioni di euro a titolo di compensazioni per misure agevolative fino al 2024, distribuiti in più soluzioni: 400 milioni nel 2025, 100 milioni annui dal 2026 al 2028 e 150 milioni nel 2029. A ciò si aggiungeranno 170 milioni annui a titolo definitivo nel 2025 e nel 2026. Entro il 30 aprile 2026, l’impegno da parte dello Stato è, invece, quello di riavviare inoltre il tavolo tecnico-politico del 2019 per verificare e quantificare i costi permanenti, mentre entro il 31 luglio 2026 verranno definiti i criteri che entreranno in funzione dal 2027 per la compartecipazione al capitolo 1200 del bilancio statale.

Il calendario è già dunque ricco di date importanti. L’accordo però ha portato anche all’apertura sul fronte del rafforzamento della Regione in termini di personale. Nel triennio 2026-2028 è stato previsto il via libera ad assunzioni a tempo determinato per una valore di 32 milioni di euro in Regione e all’interno dei ranghi di Forestas. I ricorsi pendenti contro lo Stato saranno ritirati entro 20 giorni, con rinuncia alle pretese e compensazione delle spese. Concessa anche una deroga ai tetti di spesa per le assunzioni: l’aumento della capacità assunzionale è portato al 125% sino al 2028, mentre dal 2029 fino al 100%. A chiudere la possibilità di recepire la normativa statale che consente l’assunzione personale a regime nel rispetto della sostenibilità finanziaria della Regione.

«Ringraziamo il ministro per l’accordo raggiunto, frutto del dialogo tra istituzioni che abbiamo sempre perseguito e continuiamo a ricercare con il Governo. Si tratta di un risultato importante che chiude una vertenza durata anni – ha affermato la presidente della Regione Alessandra Todde – È un ottimo risultato per i sardi, che ci consentirà di aumentare le risorse a disposizione per migliorare i servizi e le politiche di sviluppo». «Con questo risultato – ha commentato l’assessore regionale al Bilancio Giuseppe Meloni – garantiamo alla Regione maggiori certezze e strumenti per programmare il futuro». Un commento è arrivato però anche dal deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda: «Speriamo che sia finito il piagnisteo della Presidente Todde e dei suoi Assessori verso un Governo che nei fatti sta dimostrando piena e corretta collaborazione – ha chiosato sui social Deidda – Dal Piano di coesione a questo accordo, ogni volta che dalla Sardegna chiamano, il Governo risponde e collabora. Basta allora con insulti, calunnie e false accuse per distrarre dall’inconciliabile divergenza tra Pd e 5 Stelle. Governino se ne sono capaci».


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