COMUNITÀ EDUCANTE

La sfida educativa al centro dell’iniziativa “Caritas, volontariato e giovani” Si è svolta oggi la tappa conclusiva del percorso formativo annuale. Tra i presenti, gli studenti coinvolti nei progetti nelle scuole

Don Marco Lai, Giorgio Paolucci, Claudio Caboni durante l’incontro di oggi pomeriggio

La sfida educativa, le speranze dei giovani e il loro dialogo con gli adulti al centro dell’iniziativa “Caritas giovani e volontariato” che si è svolta oggi nell’aula magna del Seminario arcivescovile.

Si è trattato della tappa conclusiva del percorso formativo annuale promosso dalla Caritas diocesana insieme agli organismi socio-assistenziali di carità, come ricordato dal direttore Caritas don Marco Lai che ha anche richiamato la centralità del tema dell’educare e della presenza giovanile nel volontariato. Centinaia gli studenti presenti durante la mattina a loro dedicata: giovani che durante l’anno sono stati coinvolti nei progetti per le scuole portati avanti dalla Caritas.

Nel pomeriggio, il convegno destinato all’intera comunità, con l’intervento dell’arcivescovo mons. Baturi, in collegamento da Roma, in occasione dell’elezione del Santo Padre Leone XIV: «Piazza San Pietro piena di giovani in questi giorni ha mostrato il loro grande desiderio di qualcosa che possa dare speranza» ha detto mons. Baturi, sottolineando come gli stessi giovani abbiano bisogno di «essere trattati con fiducia, di una compagnia affidabile capace di prendere sul serio le loro aspirazioni».

Tra le relazioni, quella di Giorgio Paolucci, curatore della mostra “Da solo non basto”. «Il senso – spiega Paolucci – è quello di raccontare da un lato le fragilità del mondo giovanile, dall’altro il desiderio di mettersi in relazione, indispensabile per la loro crescita. E questo lo abbiamo fatto attraverso le testimonianze dei giovani protagonisti provenienti dalle realtà di Porto Franco, Kayros, Piazza dei mestieri: un viaggio che parla dei loro desideri, storie, difficoltà e del loro rapporto con gli adulti che li hanno accompagnati in percorsi di autonomia e riscatto».

«La grande sfida – continua Paolucci – è come gli adulti possano raccogliere le domande, provocazioni provenienti dal mondo giovanile, a iniziare dalla loro necessità di incontrare persone che possano accompagnare la loro crescita, valorizzandone talenti e rispettandone i desideri: in questo senso la parola da rilanciare è “testimonianza”, perché oggi più che mai bisogna essere testimoni incarnati dei valori e principi che vengono enunciati»

Un’occasione anche per fare il punto sull’impegno portato avanti nelle scuole con il progetto “Vivere la carità”, in rete con altre realtà diocesane, tra cui diversi uffici diocesani e l’Associazione Porto franco di Cagliari. «Nel corso degli anni, il numero dei partner – spiega il referente dell’area giovani/progetti scuole Caritas Claudio Caboni – è cresciuto sempre di più grazie alla creazione di una rete di fiducia». Durante la mattinata la presentazione della mostra: «è stato molto interessante – aggiunge Caboni –  affiancare questa mostra incentrata sulla relazione – a cui hanno contribuito per la parte grafica, l’allestimento e animazione i ragazzi dell’Istituto Foiso Fois – a tutti i nostri percorsi di servizio e carità, coinvolgendo anche animatori ed educatori»

 

 


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