La speranza del Sud Sudan: «Dobbiamo costruire pace e riconciliazione» Monsignor Carlassare, vescovo di Bentiu: «Serve dialogo per un futuro senza violenza»

Il vescovo di Bentiu, Christian Carlassare, con alcuni bambini sud sudanesi (foto Vatican News)

Dopo anni di conflitti e sofferenze, il Sud Sudan è chiamato a costruire un futuro di pace e riconciliazione. Monsignor Christian Carlassare, vescovo di Bentiu, intervistato da Vatican Media, sottolinea l’importanza del dialogo e della fiducia reciproca per il progresso del Paese.

«La pace non si impone con la forza, ma si costruisce giorno dopo giorno con piccoli gesti di riconciliazione e di fiducia», afferma il presule. Il Sud Sudan, indipendente dal 2011, è stato segnato da violenze etniche e instabilità politica, ma la Chiesa continua a essere un punto di riferimento per la popolazione. «La nostra missione è quella di accompagnare le persone nel cammino di guarigione, superando le divisioni e promuovendo il bene comune», precisa Carlassare.

Uno dei problemi principali è l’educazione dei giovani, fondamentale per un cambiamento duraturo. «Senza formazione non c’è futuro. Vogliamo offrire ai ragazzi opportunità concrete, affinché diventino costruttori di pace e non vittime della violenza» dice il presule. La Chiesa lavora anche per il dialogo tra le diverse comunità, cercando di mediare nei conflitti locali e favorire la riconciliazione.

«Non basta parlare di pace, bisogna testimoniarla con la vita», conclude monsignor Carlassare, esortando alla preghiera e all’impegno concreto per una società più giusta e fraterna. Il cammino è lungo, ma la speranza rimane viva nel cuore di chi crede nella possibilità di un Sud Sudan finalmente pacificato.


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