L'iniziativa

Longevità e biodiversità: Sardegna e Sicilia laboratori euromediterranei Le due regioni insulari al centro di un progetto per integrare salute, economia e coesione sociale.

Un momento dell’incontro (foto Ansa)

Investire nella prevenzione, nella longevità attiva, nella biodiversità agroalimentare e in un’ottica intergenerazionale.

Con Sardegna e Sicilia che si candidano a laboratori pilota strategici per politiche integrate di salute pubblica, economia rigenerativa e coesione sociale in un contesto euromediterraneo.
È l’idea lanciata da Roberto Pili, presidente di Ierfop e Comunità Mondiale della Longevità, intervenuto al convegno «75 anni dalla Dichiarazione Schuman: quale futuro per l’Europa?», che si è svolto all’Università di Palermo organizzato dal Dipartimento interdisciplinare Dems, con il sostegno dell’ impresa sociale Prism- Impresa Sociale e altre realtà istituzionali e accademiche e con la partecipazione dell’ente di formazione europea Ierfop.

Pili ha rimesso al centro il progetto «MedAge Alliance: il Mediterraneo come piattaforma d’avanguardia» promosso da Ierfop Cmdl e Prism, «per un’alleanza tra ricerca, territorio e istituzioni per promuovere la salute cronica come leva di sviluppo strutturale, con ricadute dirette su economia, occupazione, benessere e sostenibilità – ha detto – Sardegna in Sicilia sono accomunate da un patrimonio unico di agrobiodiversità, tra varietà antiche, sistemi alimentari locali, filiere corte, diete salutari, tradizioni comunitarie e intergenerazionali».

Per Pili si tratta di «una strategia di sistema, in linea con la “ricetta Draghi” e il modello mediterraneo – ha ribadito – non solo per risparmiare, ma per crescere meglio, con più giustizia sociale, coesione e resilienza«.

«Un’Europa che riparte dalla salute delle persone e dei territori – ha proseguito Pili – affronta la crisi, ma riscopre se stessa nei suoi valori fondanti: prosperità, pace, solidarietà, sostenibilità. Ed è proprio da Sicilia e Sardegna, culle di longevi e di biodiversità culturale – ha concluso il presidente Ierfop e Cmdl – che può nascere un nuovo umanesimo europeo, capace di fare della longevità non un peso, ma un motore per il futuro».


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