
Nelle parrocchie non mancano le attività: catechismo, oratorio, gruppi giovanili, percorsi per i fidanzati. Sono ricchezze importanti, ma spesso la famiglia come realtà unitaria rischia di restare in secondo piano. È una consapevolezza che guida il lavoro dell’ufficio di Pastorale familiare della diocesi di Cagliari, diretto da don Emanuele Meconcelli, chiamato oggi a misurarsi con una realtà profondamente trasformata: famiglie sempre più disperse, ritmi frenetici, appartenenze liquide, legami più fragili.
Come definirebbe la missione della Pastorale familiare e le priorità oggi?
Una delle priorità è valorizzare davvero la famiglia nella pastorale. Abbiamo tante attività, ma poche pensate per la famiglia in quanto famiglia. Diciamo spesso «Chiesa famiglia di famiglie», ma rischia di restare uno slogan se non diventa esperienza. Le famiglie oggi sono tirate da mille esigenze – lavoro, scuola, sport, mobilità continua – e se anche la pastorale diventa un’ulteriore cosa da fare, pesa. Il nostro compito è aiutare le comunità a pensarsi in modo che la famiglia possa vivere la vita di parrocchia senza sentirsi divisa tra impegni separati, ma riconoscendosi come famiglia dentro la comunità.
L’intervista a don Emanuele Meconcelli, a cura di Francesco Piludu, si leggerà sul Kalaritana Avvenire in edicola domani, domenica 14 dicembre, insieme al quotidiano Avvenire in tutta la Sardegna.
Scopri di più da Kalaritana Media
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
