Il fatto

Lutto a Roma rinvia la sentenza nel processo a Ciro Grillo La morte improvvisa del figlio del presidente del collegio blocca l’udienza: processo rinviato al 22 settembre

Il tribunale di Tempio Pausania (foto Ansa)

Un improvviso lutto ha sconvolto il processo in corso a Tempio Pausania contro Ciro Grillo e tre amici genovesi, accusati di violenza sessuale di gruppo. L’udienza di oggi, nella quale era attesa la sentenza, è stata rinviata dopo la tragica morte del figlio del presidente del collegio giudicante, Marco Contu.

Il giovane, 22 anni, è deceduto ieri a Roma, travolto da un convoglio della linea B della metropolitana alla stazione San Paolo. Le indagini della polizia, supportate dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, non escludono l’ipotesi di un gesto volontario. Non risultano responsabilità di terzi.

La notizia ha gettato nello sconforto l’intero Tribunale. Dopo una breve discussione tra magistrati, procura e difese, l’udienza è stata rinviata al 22 settembre alle 10.30, con l’ipotesi di sostituzione in collegio del giudice a latere Alessandro Cossu, destinato nei prossimi giorni ad altra sede.

Non sono mancate polemiche per l’ipotesi, circolata in aula, di proseguire già domani il processo, nonostante i funerali del ragazzo. «Pensare che un padre possa presiedere un’udienza poche ore dopo la morte del figlio è inaccettabile», ha dichiarato l’avvocato Alessandro Vaccaro, difensore di uno degli imputati.

La stessa avvocata Giulia Bongiorno, legale della presunta vittima, ha espresso vicinanza al magistrato, respingendo l’idea di anticipare i tempi: «Abbiamo apprezzato il senso del dovere del presidente, ma abbiamo detto no grazie».

Il procuratore Gregorio Capasso ha espresso cordoglio a nome della Procura. La presidente del tribunale, Caterina Interlandi, ha invitato a non alimentare «polemiche inutili», sottolineando il rispetto dovuto al dolore del collega.


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