Mem, lunedì 20 via agli incontri organizzati dall’associazione Portofranco Si parte con un dibattito sull'energia, le parole di Marinella Salaris

Un ciclo di incontri per allargare le vedute e capire il mondo e le proprie potenzialità. Da lunedì 20 ottobre, negli spazi della Mediateca del Mediterraneo a Cagliari, l’associazione Portofranco organizza tre serate per discutere tre temi centrali nella vita di tutti i giorni e che per i più giovani avranno ancora più importanza nel futuro: energia, intelligenza artificiale e comprensione della propria persona e del proprio talento.

«Il tema centrale del ciclo di incontri è il rapporto tra l’uomo e la realtà – spiega Marinella Salaris, tra le fondatrici dell’associazione – L’idea è quella di allargare il campo con i ragazzi rispetto a quello che già facciamo con loro nello studio, offrendo loro la possibilità di riflessione, di ascolto e di intervento su temi che poi si ritrovano a trattare in diversi ambienti, a partire da quello scolastico, e che sono determinanti per il nostro vivere civile».

Il tema che darà il via alla manifestazione sarà quello dell’energia, centrale da tempo nel dibattito pubblico sardo. «Cominciamo lunedì 20 ottobre alle 17 con un incontro sull’energia, dal titolo “L’energia è vitale: quali sfide?” – continua Salaris – Il tentativo, in un incontro che sarà aperto a tutta la cittadinanza, sarà quello di andare dentro il tema della transizione energetica cercando anzitutto di comprendere i punti fondamentali e successivamente capire quali sono le sfide che lo rendono un argomento complesso e controverso nel dibattito pubblico. Cercheremo di capire con i ragazzi e le ragazze che parteciperanno dove stiamo andando e quali saranno le ricadute».

Tutto però dal confronto con i più giovani, come testimoniato dalle attività portate avanti da Portofranco e in cui si inserisce l’iniziativa che proseguirà a novembre.

«Il dialogo è la nostra materia prima, perché è la prospettiva unica attraverso cui ci si può relazionare con i giovani – continua Salaris – Un dialogo che non appiattisce, che esalta le persone che si mettono in gioco. Arrivano da noi giovani segnati dagli ostacoli che non riescono a superare, una difficoltà che rischia di penetrare nell’idea che hanno di sé stessi, si sentono fragili. E lo sono perché stanno crescendo, ma allo stesso tempo hanno una potenzialità irripetibile e unica che sta dentro ognuno di noi. Chi hanno davanti, che sia un educatore, un insegnante o una persona adulta che gratuitamente si mette in relazione con loro è anch’essa una persona con una storia, una capacità e una visione della vita, che ha voglia di comunicarne il valore positivo. Oggi questo è ancora più importante perché tutto si riduce a un’unica domanda per chi sta crescendo: vale la pena impegnarsi? C’è un futuro positivo per noi?».


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