Il vertice

Metalmeccanici in sciopero in Sardegna: contratto scaduto, salari troppo bassi Corteo alla Saras e incontro in Regione: Todde e Cani vicini alla vertenza metalmeccanici

Il vertice in assessorato (foto Ansa)

Anche in Sardegna oggi i metalmeccanici hanno incrociato le braccia per lo sciopero nazionale indetto contro il mancato rinnovo del contratto collettivo.

Lavoratori e rappresentanti sindacali di Fiom-Cgil, Fsm-Cisl e Uilm si sono dati appuntamento davanti ai cancelli della Saras, simbolo dell’industria sarda, per poi sfilare in corteo sino al Municipio di Sarroch.

Nel pomeriggio le segreterie regionali sono state ricevute a Cagliari dall’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani. «Quello metalmeccanico è un settore strategico nell’ambito del processo di industrializzazione del Paese e della Sardegna – ha dichiarato Cani – e pertanto la Regione non può che auspicare una risoluzione della vertenza del rinnovo contrattuale in tempi congrui».

Presente all’incontro anche Mario Arca, incaricato per le relazioni sindacali della presidente della Regione Alessandra Todde, che ha ribadito il pieno coinvolgimento della Giunta: «La Presidenza e l’Assessorato hanno risposto positivamente alla richiesta di incontro in quanto sensibili alla questione, e non per mera solidarietà nel rispetto di una disposizione costituzionale, ma perché questa vertenza rappresenta un problema per la società e per l’industria italiana, e quindi anche per l’industria sarda».

Arca ha inoltre sottolineato che «un contratto non rinnovato è un ostacolo al rilancio industriale» e ha giudicato «assolutamente legittime» le rivendicazioni salariali, soprattutto in un contesto in cui le retribuzioni industriali italiane – e ancor più quelle sarde – sono tra le più basse d’Europa e del Paese.


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