
Immagine aerea del Sardinia Radio Telescope dell’INAF (Paolo Soletta / INAF / Ansa)
Il Sardinia Radio Telescope compie un importante balzo in avanti grazie all’entrata in funzione di Mistral, il nuovo ricevitore millimetrico sviluppato dall’Università Sapienza di Roma per l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Installato a maggio 2023 nel cuore della parabola da 64 metri del SRT, Mistral ha appena concluso con successo la sua prima fase di osservazioni, fornendo immagini ad altissima risoluzione della nebulosa di Orione, del buco nero supermassiccio nella galassia M87 e dei resti della supernova Cassiopea A.
Ora si apre la fase di validazione scientifica, che testerà le capacità dello strumento con sorgenti sempre più deboli. «Il traguardo raggiunto segna un passo importante nell’ampliamento degli orizzonti scientifici del radiotelescopio», spiega Isabella Pagano, direttrice scientifica dell’Inaf.
Mistral rappresenta un’innovazione tecnologica significativa: può osservare più direzioni simultaneamente, costruendo immagini panoramiche senza dover compiere lunghe scansioni del cielo. Il suo cuore tecnologico è composto da 415 rivelatori ultra-sensibili, raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto, e sviluppati in collaborazione con l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR di Roma. Le osservazioni, effettuate tra dicembre 2024 e aprile 2025, confermano la piena operatività dello strumento alle alte frequenze radio.
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