BENESSERE FAMIGLIE

Mu.Be: un esempio di comunità educante a Cagliari Nel Centro di quartiere a Mulinu Becciu bambini, famiglie e cittadini costruiscono insieme cultura, relazioni e nuove opportunità. Tra le iniziative, la biblioteca di comunità

Silvia Serra, coordinatrice del Centro di quartiere Mu.Be ospite nei giorni scorsi a Radio Kalaritana

Nel cuore del quartiere cagliaritano di Mulinu Becciu c’è un luogo in cui si intrecciano relazioni, opportunità e crescita condivisa: è il Mu.Be., il Centro coordinato da Silvia Serra, ospite nei giorni scorsi a Radio Kalaritana, e gestito dalla Cooperativa Sociale Panta Rei Sardegna per conto dell’Assessorato alle Politiche Sociali, Benessere e Famiglia del Comune di Cagliari.

Il Mu.Be si propone come uno spazio civico inclusivo, aperto a bambini, ragazzi, famiglie e cittadini di tutte le età.  È qui che ogni giorno si costruiscono legami e si alimenta il senso di comunità, partendo dall’educazione e dalla cultura. Le attività si sviluppano su più livelli: si parte dal supporto allo studio per bambini e adolescenti dai 5 ai 17 anni, passando per gli atelier creativi, fino ad arrivare a momenti di incontro per adulti e famiglie.  «Il nostro obiettivo  –  racconta Silvia Serra – è aiutare bambini e ragazzi a scoprire i propri talenti e a rafforzare la fiducia in se stessi. Lavoriamo con figure esperte per costruire un metodo di studio personalizzato, in un ambiente di confronto e collaborazione».

Oltre allo spazio studio, i ragazzi sperimentano attività artistiche come musica, pittura e teatro, grazie alla disponibilità di educatori e professionisti che mettono a disposizione le loro competenze. Tutti i percorsi «vedono il coinvolgimento attivo delle famiglie  – continua la coordinatrice -, parte integrante delle nostre iniziative».

Tra queste ultime, la biblioteca di comunità, nata grazie alla donazione di centinaia di libri. Non si tratta solo di scaffali pieni di volumi, ma di un progetto relazionale. Genitori, figli e cittadini collaborano alla catalogazione, creando un vero e proprio presidio culturale, punto di incontro intergenerazionale. «La biblioteca è il simbolo della partecipazione attiva –  spiega la Serra -. I genitori offrono il loro tempo mentre i bambini partecipano agli atelier. Si creano relazioni autentiche e spesso nascono nuove idee da questi momenti di condivisione».

Inoltre, il Mu.Be. è parte integrante di reti e progetti territoriali più ampi. Tra questi spicca “Comuniteen-Broz – benessere, relazioni, opportunità, Gen Z. Servizi per la promozione del benessere e del protagonismo dei giovani”, un’iniziativa rivolta in particolare alla fascia 14-21 anni. Il progetto complessivo è costituito da interventi integrati per favorire il benessere dei giovani, prevenire e contrastare il disagio di ragazzi e ragazze in età adolescenziale. Esso include anche il Caffè pedagogico, uno spazio aperto di confronto su tematiche educative e genitoriali, guidato da esperti. Inoltre, il progetto Mu.Be. Learning Hub, che si declina in Mu.Be. Community, pensato per portare formazione, informazione e attività educative fuori dal Centro e incontrare le persone nei luoghi del quartiere.  «La comunità educante – conclude la Serra – è la chiave. Non basta un Centro: serve una rete viva di famiglie, parrocchie, associazioni e cittadini. Insieme possiamo davvero trasformare il nostro territorio in uno spazio di benessere e crescita collettiva».


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