
Un festival che intreccia tradizione e contemporaneità, ma che non dimentica il presente drammatico di Gaza e delle popolazioni che vivono in condizioni di oppressione.
Le giornate di musica e incontri in programma fino al 12 ottobre si aprono con una dedica speciale: «alla Palestina, a Gaza dove è in corso un disastro umanitario. A seguire porgiamo la risonanza verso tutti i popoli che si trovano in condizioni di oppressione».
Per la prima volta l’iniziativa entra anche nella scuola dell’infanzia e primaria di Uras, con un laboratorio di canto a tenore che culminerà venerdì 10 ottobre alle 17.30 nella Chiesa di Sant’Antonio: i bambini apriranno la serata con un breve esito corale e un dialogo con i cantori, introducendo il concerto dei Tenores di Orosei «Antoni Milia», dedicato ai canti sacri.
La stessa notte, a Mogoro, il Caffè Gitano ospiterà alle 22.30 i Baba Jaga: clarinetto, fisarmonica e percussioni per un set viscerale che inaugurerà l’autunno di Jatzilleri.
Sabato 11 ottobre la mattina si aprirà con una visita immersiva al Nuraghe Cuccurada di Mogoro accompagnata dalle sonorità itineranti dell’Orchestra Popolare Sarda (Orlando Mascia, Matteo Muscas, Luca Schirru).
Nel pomeriggio la scena si sposterà a Pabillonis, nella chiesa e al nuraghe di San Lussorio, dove i Tenore Su Cunzertu de Abbasanta daranno voce a un concerto gratuito carico di spiritualità e memoria collettiva.
In serata, ancora a Mogoro, al Baradeo Cafè della Fiera dell’Artigianato, l’elettronica di Mebitek si fonderà con le voci dei cantori di Abbasanta in un esperimento che unisce rito arcaico e pulsazioni contemporanee.
La giornata conclusiva di domenica 12 ottobre si aprirà a Pau, con una passeggiata sonora nel Parco dell’Ossidiana lungo il percorso Un Bosco da Fiaba.
Ospite internazionale sarà il contrabbassista canadese di origini siciliane Roberto Occhipinti, che con il suo jazz dialogherà con i silenzi e i respiri della natura. Nel pomeriggio, a Villanovaforru, il Nuraghe Genna Maria ospiterà l’incontro vocale tra i Cuncordu Lussurzesu e le Suarina.
Gran finale in notturna all’Hotel Funtana Noa, cuore simbolico della comunità e sponsor del festival.
Un intreccio di musica popolare, sperimentazione e spiritualità che diventa ponte di pace e riflessione, in Sardegna come nel mondo.
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