
Uno stabile della colonia penale
Sarà presentato al Bellaria Film Festival Nella colonia penale, il nuovo docufilm firmato da Gaetano Crivaro, Silvia Perra, Ferruccio Goia e Alberto Diana, da un’idea originale di Nicola Contini.
Un’opera corale che attraversa i luoghi dimenticati della detenzione in Sardegna – Isili, Mamone, Is Arenas e l’ex carcere dell’Asinara – per raccontare la quotidianità all’interno delle cosiddette “case di lavoro all’aperto”.
Girato in episodi, ognuno affidato a un regista diverso, il film mostra un volto poco noto del sistema carcerario: detenuti, in gran parte migranti, scontano la pena alternando le ore in cella al lavoro nei campi, all’allevamento e alla manutenzione della stessa struttura in cui sono reclusi. «Ignoriamo le loro storie, i reati, il tempo di pena – spiegano i registi – eppure la loro condizione racconta molto della nostra società».
Nato durante la pandemia, il progetto riflette sull’isolamento e sulle restrizioni come strumenti di controllo. «Durante il lockdown le colonie penali sembravano sospese in un tempo altro – continuano – dove la reclusione all’aperto appariva quasi come un privilegio. Ma proprio da qui è scaturita una riflessione kafkiana: la somiglianza tra il detenuto e il lavoratore salariato, entrambi sottoposti a meccanismi di disciplina e sfruttamento».
Il film, scritto, diretto e montato come un’unica narrazione, svela la “normalità” dello sfruttamento istituzionalizzato, invitando a interrogarsi sul confine tra giustizia, lavoro e controllo sociale.
Nella colonia penale è un racconto necessario su luoghi spesso esclusi dalla memoria collettiva, ma che parlano con forza del presente.
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