
La Camera di Commercio di Nuoro (foto Ansa)
Un’economia che si muove tra radici profonde e nuovi slanci, ancorata ai settori tradizionali ma sempre più vivace negli ambiti innovativi. È l’immagine che emerge dal Rapporto sull’economia della provincia di Nuoro – Terzo trimestre 2025, elaborato dall’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Nuoro.
Il quadro restituisce un territorio resiliente e dinamico, con segnali positivi su occupazione, export e imprenditoria femminile e giovanile. Le imprese attive sono 27.745 su un totale di 31.275 (+0,2%), ma crescono le società di capitali (+4,1%) e le imprese femminili, che raggiungono il 24,4%, superando la media nazionale. Ancora più significativo il dato sull’imprenditoria giovanile (10,4%), tra i più alti in Italia.
L’occupazione cresce del +7,8% nel primo trimestre 2025, trainata dai servizi alle imprese (+10,7%), trasporti (+9,2%) e turismo (+3,8%). Le esportazioni segnano un exploit (+176,8%), con forte riduzione della cassa integrazione (-86,4%) e aumento delle start-up innovative (+11,1%).
Il valore della produzione, fra 2022 e 2024, è salito da 1,36 a 1,62 miliardi di euro, con utili più che raddoppiati. L’agricoltura resta centrale (36,9% delle imprese), mentre il turismo genera il 7,37% del valore aggiunto provinciale.
Restano tuttavia criticità: bassa natalità imprenditoriale (3,72%), calo del credito (-3,7%), e prevalenza di micro-imprese (82,6%) che limitano la crescita.
«L’economia nuorese dimostra – osserva Maria Luisa Ariu, responsabile dell’Osservatorio Economico – capacità di tenuta e vivacità in settori chiave, ma rischia di restare ancorata a una struttura troppo frammentata. Serve un cambio di paradigma: più innovazione, credito accessibile e un turismo di qualità».
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