
La procura di Tempio ha aperto un’inchiesta sul caso della morte di Gianpaolo Demartis, l’uomo di 57 anni che è morto a causa di un arresto cardiaco dopo un intervento dei carabinieri avvenuto a Olbia nella notte di sabato 16 agosto. Fatale per l’uomo potrebbe essere stato l’utilizzo del taser in dotazione all’Arma, utilizzato per provare a calmare Demartis che, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato in cattive condizioni psicofisiche e avrebbe aggredito gli stessi Carabinieri intervenuti.
Il caso
La Procura ha disposto per giovedì 21 agosto l’autopsia. Gli esami saranno fondamentali per accertare la causa del decesso, mentre sono in corso le indagini per ricostruire la precisa dinamica dell’accaduto. L’uomo, secondo quanto trapelato, si trovava nell’area di Santa Mariedda, dove avrebbe tentato di entrare in alcune case e importunato i passanti in zona. Da qui la chiamata ai Carabinieri che sarebbero intervenuti, tentando prima di calmare l’uomo e poi utilizzando il taser dopo un tentativo di aggressione ai propri danni. Nel giro di poco tempo, l’uomo però avrebbe accusato un malore, con i carabinieri che avrebbero prestato i primi soccorsi non riuscendo però a salvargli la vita. Demartis, originario di Bultei, si divideva tra Sassari e Olbia dove viveva con il fratello. Negli ultimi mesi, secondo quanto riferito da Ansa, si spostava dal capoluogo gallurese verso la Costa Smeralda per lavorare come giardiniere in una villa.
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