
Si fa sempre più pesante la situazione nel centro di Cagliari durante il fine settimana. Anche quello appena trascorso è stato segnato da episodi di cronaca con protagonisti minorenni.
Nella notte tra sabato e domenica un litigio tra adolescenti nel cuore della Marina, in via Sicilia, è sfociato nel sangue: un quindicenne cagliaritano ha accoltellato per tre volte un coetaneo di Quartucciu, colpendolo all’addome e alla schiena davanti agli occhi attoniti di decine di ragazzi.
La vittima è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Brotzu: le sue condizioni sono serie ma non tali da mettere in pericolo la vita. L’aggressore è stato individuato in breve tempo da polizia e carabinieri e si trova ora nell’Istituto di prima accoglienza per minorenni di Quartucciu, indagato per tentato omicidio dalla Procura dei minori.
L’episodio riaccende i riflettori su una gioventù cittadina sempre più spesso protagonista di episodi di violenza.
Secondo psicologi e operatori di strada manca un lavoro profondo di prevenzione capace di coinvolgere in primis le famiglie.
Per i minori mancano guide e figure di riferimento, si registra un vuoto educativo, generando l’illusione di una libertà senza limiti, che trasforma sempre più spesso la movida in una trappola per ragazzi alla ricerca di un’identità.
Nel frattempo il sindaco Zedda si è detto disponibile a creare una zona rossa alla Marina, dopo però un confronto con il Prefetto.
Più che una militarizzazione del centro cittadino occorre un lavoro preventivo che coinvolga le famiglie, la scuola e le altre agenzie educative.
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