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Papa Leone: «Non temete la chiamata di Dio, la vocazione è risposta d’amore» Nel primo Angelus il nuovo Pontefice esorta i giovani e le comunità a sostenere ogni cammino vocazionale con fiducia e dedizione

Domenica 11 maggio, la Giornata di preghiera per le vocazioni è stata celebrata in tutto il mondo cattolico. Questo è stato anche il tema principale del primo Angelus di Papa Leone, che dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro ha esortato i giovani a non temere, ad accogliere con fiducia la chiamata di Dio, a spendere la vita per amore.

Il Papa si è rivolto anche alle comunità cristiane, affinché siano luoghi dove i giovani possano sempre incontrare accoglienza, ascolto e incoraggiamento nel loro cammino vocazionale. Le comunità cristiane devono essere ambienti dove, attraverso il rapporto diretto ed educativo, i ragazzi possano incontrare figure adulte che li supportino e offrano loro fiducia nel dedicare la vita, fornendo modelli credibili di dedizione a Dio e agli altri.

Accogliamo questo invito con spirito di preghiera e, allo stesso tempo, come motivo per agire senza paura. Il buon pastore non smette di parlare alle sue pecore e, come affermava Gregorio Magno, citato dal Papa, possiamo rispondere all’amore di chi ci ama, rispondendo così all’amore del Padre.

La questione della vocazione è legata al senso della vita, una ricerca che tutti noi intraprendiamo. Le vocazioni cristiane – che siano alla vita consacrata, al sacerdozio, o al matrimonio – sono chiamate a una dedizione totale, nel tempo e nello spazio. È una dedizione che dura per sempre e che si fonda sull’amore.

Solo attraverso una dedizione totale e feconda l’uomo può scoprire il vero senso della vita. Spesso, però, siamo tentati di pensare alla vocazione come a un problema da risolvere: “Cosa devo fare?”. Il Papa, invece, ci suggerisce di adottare un metodo di ascolto, accoglienza e incoraggiamento, perché non dobbiamo “risolvere” un problema, ma scoprire il senso della nostra vita, che si rivela come un incontro capace di suscitare i desideri più profondi, aprendoci a orizzonti più ampi e, soprattutto, alla conoscenza di Dio e alla dedizione alla felicità dei nostri fratelli.

Guardiamo quindi alla vocazione come a un tema che riguarda tutti: siamo tutti pellegrini di speranza, tutti chiamati a incontrare gli altri lungo il nostro cammino, a interpellarli e, perché no, a pregare continuamente il Signore, che guida la sua Chiesa con il suo Spirito, affinché possano sorgere nuove e sante vocazioni.


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